Catania, il figlio piccolo di Valentina Giunta trasferito in una comunità protetta
Catania, il figlio piccolo di Valentina Giunta, la donna uccisa dal suo primogenito, è stato trasferito in una comunità protetta
Una decisione drastica è quella che hanno preso gli inquirenti nei confronti del figlio piccolo di Valentina Giunta. Il bambino di soli 10 anni nella serata di lunedì 25 luglio ha perso sia la madre, uccisa barbaramente ed il fratello che ha confessato di essere il killer.
Le forze dell’ordine sono ancora a lavoro per capire la dinamica di questa triste vicenda, che ovviamente ha ancora dei punti oscuri. Tuttavia, una cosa è certa, che quello per ora non è l’ambiente adatto a lui.
Il piccolo quella sera per uno strano scherzo del destino, si trovava proprio nell’abitazione della nonna paterna, dove viveva anche il fratello maggiore da alcuni mesi.
La donna però, risulta essere ancora indagata per un’aggressione nei confronti del consuocero, padre di Valentina. Infatti anche nei giorni dopo l’omicidio della giovane mamma, il piccolo era rimasto ancora a vivere in quella casa.
Tuttavia, gli inquirenti in questo momento così delicato, hanno deciso di trasferirlo in una comunità protetta. Solo dopo la conclusione di tutte le indagine, gli assistenti sociali decideranno quale sarà il posto più adatto per lui.
Purtroppo questo bambino nel giro di poche ore ha perso tutti, solo perché nessuno accettava la decisione della madre di voler cambiare casa e volersi separare.
Omicidio Valentina Giunta: i fatti
La tragedia di questa giovane è avvenuta nella serata di lunedì 25 luglio. Precisamente nella vecchia abitazione della famiglia, che si trova in via Salvatore Di Giacomo, a Catania.
Il figlio di 15 anni dopo un’ennesima lite, ha deciso di sfogare tutta la sua rabbia, uccidendo proprio la donna che lo ha messo al mondo. Per la famiglia paterna era una traditrice perché voleva lasciare il padre, che ora è detenuto in carcere e che lui idolatrava.
In un primo momento si è dato alla fuga, ma gli agenti sono riusciti a rintracciarlo la mattina successiva. A quel punto il 15enne ha deciso di confessare ed anche di far trovare agli agenti gli indumenti usati nella sera dell’omicidio.