“C’è bisogno di giustizia” lacrime e commozione ai funerali di Cristina Frazzica: a che punto sono le indagini
Cristina Frazzica, la donna travolta e uccisa sul suo kayak ha ricevuto oggi l'estremo saluto a Voghera: il parroco ha invocato giustizia tra le lacrime degli astanti
La perdita di Cristina Frazzica continua a suscitare lacrime e indignazione tra parenti, amici e la comunità scientifica. La giovane ricercatrice, appassionata di kayak e amante del mare, ha perso la vita travolta da una barca mentre si trovava al largo di Posillipo, a Napoli. Le circostanze dell’incidente sono ancora al centro delle indagini, con gli inquirenti che stanno cercando prove per dimostrare che il responsabile sia stato il conducente del cabinato sequestrato.
I funerali di Cristina, celebrati questa mattina nel Duomo di Voghera, la sua città natale, si sono svolti alla presenza di una folla commossa che ha voluto renderle omaggio. La cerimonia, accompagnata dalla banda Città di Voghera, ha visto la partecipazione del sindaco Paola Garlaschelli e di rappresentanti di associazioni come la Croce Rossa, in cui la ragazza aveva militato insieme alla sorella.
Don Cristiano Orezzi ha sottolineato la necessità di trovare giustizia per Cristina e di combattere il rancore e l’odio che possono insinuarsi nei cuori delle persone colpite da una evento simile. Il sacerdote durante la sentita omelia ha dichiarato:
“Abbiamo bisogno che il cuore di tutti noi possa riempirsi del senso della giustizia”.
L’autopsia e le indagini
Cristina potrebbe essere morta sul colpo: lo rivela l’autopsia durata ben 5 ore, che ha confermato che la causa del decesso potrebbe essere stata l’impatto con le eliche dell’imbarcazione che l’ha travolta mentre era in kayak.
La famiglia Frazzica, originaria di Taurianova in provincia di Reggio Calabria ma trasferitasi a Voghera molti anni fa, si è affidata alla società Giesse Risarcimento Danni e all’avvocato Gianluca Giordano del Foro di Santa Maria Capua Vetere per cercare giustizia per il decesso della giovane congiunta. Il consulente di parte è il medico legale Maurizio Saliva. La famiglia chiede che sia fatta piena luce sull’accaduto.
Le indagini svolte dalla Capitaneria di Porto e coordinate dalla Procura di Napoli hanno sottoposto ad ispezione il cabinato dell’indagato, il penalista napoletano Guido Furgiuele. Il professionista ha dichiarato di non essersi reso conto dell’impatto e di essere intervenuto solo dopo aver ricevuto segnalazioni da parte di un ospite della sua imbarcazione. Oggi si sono svolte alcune perizie sulla canoa della ricercatrice.
Lunedì è prevista un’altra analisi forense sul kayak, nella speranza di poter chiarire definitivamente le dinamiche di questa tragedia che ha sconvolto la vita di tutti coloro che conoscevano la giovane studentessa di Napoli. Nei prossimi giorni sono previste altre verifiche che riguarderanno la profondità e la prospettiva ottica del conducente, nell’auspicio di far luce sulla vicenda e rendere giustizia alla giovane ricercatrice amata da tutti.