Chi era Annarita Morelli, la donna uccisa dal marito con un colpo di pistola 

L'ennesimo femminicidio che riempi le pagine della cronaca italiana: il marito uccide Annarita Morelli, 72 anni, con un colpo di pistola

L’ennesimo episodio di femminicidio sconvolge una piccola cittadina laziale. Ancora una storia di violenza domestica in cui una donna è il capro espiatorio. Fonte Nuova è scossa dalla perdita di Annarita Morelli, 72 anni, conosciuta per il suo amore per gli animali e la gestione di una comunità in cui proteggeva i gatti.

femminicidio
Ennesimo femminicidio: Annarita Morelli, 72 anni uccisa dal marito

Questa mattina, Annarita è deceduta a causa di un colpo di pistola al torace sparato dal marito, Domenico Ossoli, 73 anni. L’uomo, un ex autista, si è recato in una tabaccheria del paese dichiarando:

“L’ho uccisa, chiamate i carabinieri”.
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Il commerciante ha trovato Annarita priva di vita nella sua auto e ha immediatamente allertato le autorità.

Annarita, impegnata attivamente nella protezione degli animali, era stata vista l’ultima volta al centro veterinario con una ricetta di antiparassitario per uno dei suoi gatti. Un residente ha riferito di aver udito uno sparo intorno alle 9 del mattino. Il medico legale ha confermato che la donna è deceduta per un singolo colpo di pistola al torace.

femminicidio Fontenuova

Domenico Ossoli, portato in caserma, ha consegnato l’arma del delitto, regolarmente registrata per scopi sportivi, e ha confessato il crimine compiuto. Secondo le prime ricostruzioni, il movente sembra essere legato alla separazione che l’uomo non aveva accettato. La comunità di Fonte Nuova è in lutto per la perdita di una donna amata e rispettata, il cui impegno nella difesa degli animali resterà nel cuore di tutti. La sua ultima battaglia risale a pochi giorni fa organizzando un corteo contro lo sterminio dei gatti con le frecce di balestra.

Annarita Morelli

Questo triste episodio sottolinea ancora una volta l’urgenza di affrontare e prevenire fenomeni così cruenti. Il femminicidio è una delle forme più gravi di violenza di genere e rappresenta una violazione dei diritti umani fondamentali. Affrontarlo richiede un impegno collettivo da parte delle istituzioni, della società civile e della comunità internazionale per promuovere l’uguaglianza di genere e proteggere le donne da ogni forma di violenza. Occorre dire basta ad alta voce e all’unanimità.

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