Chi era il 27enne ucciso dal fucile del papà durante una giornata di caccia: padre e figlio condividevano una grande passione
Salvatore Fabio è il ragazzo che è deceduto in circostanza tragiche oggi 28 settembre: ucciso dal fucile del padre
Una tranquilla mattina di caccia si è trasformata in tragedia a San Pier Niceto, nel messinese. Salvatore Fabio, un giovane di soli 27 anni, ha perso la vita sabato 28 settembre a causa di un fatale incidente. Un colpo partito accidentalmente dal fucile del padre lo ha colpito alla testa, uccidendolo sul colpo. Un destino crudele che ha spezzato la vita di un giovane che, come suo padre, condivideva la passione per la caccia.
L’incidente è avvenuto nella frazione Serro, in un terreno di famiglia, durante una battuta di caccia al cinghiale. Non era la prima volta che uscivano insieme, fianco a fianco, come facevano ormai da anni. Ma questa volta qualcosa è andato terribilmente storto. Un colpo è partito inaspettatamente dal fucile del padre, colpendo Salvatore alla testa. Non c’è stato nulla da fare: la vita del giovane spezzata, lasciando il padre distrutto dal dolore e la comunità di Pace del Mela, attonita.
I carabinieri di San Pier Niceto, su delega della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, stanno indagando su quanto accaduto. La prima ipotesi, e al momento quella privilegiata dagli inquirenti, è che si sia trattato di un tragico incidente. Il fucile, regolarmente detenuto dal padre, sembra essersi attivato in maniera del tutto accidentale. Le autorità non lasciano nulla al caso e continuano a indagare per escludere ogni altra possibile pista.
La comunità locale e i cacciatori della zona, sconvolti dalla notizia, faticano a credere a quanto accaduto. Il padre di Salvatore, un ex dipendente della Ram di Milazzo, era conosciuto come un cacciatore esperto, un uomo prudente che aveva sempre gestito le armi con grande attenzione. La loro passione per la caccia li teneva uniti da anni, creando un forte legame tra padre e figlio.
Nel piccolo paesino di Pace del Mela, l’incredulità ha lasciato spazio al lutto. Chi conosceva Salvatore e la sua famiglia parla di un rapporto solido, costruito nel tempo attraverso esperienze condivise, come le giornate di caccia che erano una tradizione per loro. Gli amici e i conoscenti descrivono Salvatore come un ragazzo amabile, sempre pronto ad aiutare gli altri e profondamente legato alla sua famiglia.
L’autopsia, che dovrebbe essere eseguita lunedì, potrà fornire ulteriori dettagli su quanto accaduto. Difficilmente il risultato riuscirà a lenire il dolore di un padre che ora deve convivere con il devastante senso di colpa.