Choi Sung-bong, star della musica coreana, morto a soli 33 anni
Choi Sung-bong, 33 anni, è l'ennesimo giovane artista coreano che si toglie la vita: arrivò secondo al Korea's Got Talent del 2011
Si è diffusa nelle ultime ore la notizia del decesso di Choi Sung-bong. Il 33enne sudcoreano, noto per la sua carriera da cantante, è stato trovato privo di vita nel suo appartamento nel quartiere chic di Seoul. Le autorità locali hanno confermato che si è trattato di un gesto volontario. L’ennesimo suicidio di un giovane artista coreano.
Un altro drammatico lutto ha colpito il mondo della musica pop coreana, con l’ennesimo caso di suicidio che ha coinvolto, ancora una volta, un giovane artista del paese asiatico.
Il numero dei giovani famosi della Corea del Sud che arrivano a compiere un gesto così estremo, infatti, è alto e continua a crescere, aumentando le polemiche.
Solo qualche mese fa, Moonbin, giovane cantante, ballerino e attore di soli 25 anni, membro della band degli Astro, è stato trovato privo di vita ieri nella sua casa di Seoul.
Prima di lui avevano deciso di farla finita anche la cantante Ahn So-jin, Kim Jong-hyun, front man della band Shinee, Go Ha-ra, cantante anche lei, e molti altri.
A trovare il corpo senza vita di Sung-bong è stata la Polizia di Seoul, chiamata ad intervenire nell’appartamento del 33enne situato a Gangnam, quartiere chic della Capitale Seoul.
Chi era Choi Sung-bong
Choi Sung-bong era diventato famoso in tutto il paese e anche all’estero dal 2011, quando partecipò e si classificò secondo a Korea’s Got Talent.
Particolarmente apprezzata fu la sua esibizione durante la finale, quando interpretò una rivisitazione del brano Nella Fantasia del genio italiano Ennio Morricone.
A colpire era stata anche la sua storia. Nato artisticamente dal nulla, aveva appreso tutte le sue conoscenze musicale da autodidatta, accompagnandole ad un talento smisurato.
Il nome di Choi Sung-bong è stato legato anche a polemiche. Nel 2021 lanciò una raccolta fondi per se stesso, annunciando pubblicamente di avere un cancro e di doversi curare.
Solo successivamente si scoprì che non era malato. Lui confessò tutto e dichiarò di aver restituito tutti i proventi della raccolta fondi ai donatori.
In questi giorni si era diffusa la voce che a portarlo via fosse stata la malattia, ma quasi immediatamente è arrivata la smentita da parte delle autorità, con la Polizia di Seoul che ha classificato il decesso come suicidio.