“Ciao piccolina”, una fiaccolata in onore della piccola Diana
Il quartiere ha organizzato una straziante fiaccolata in onore della piccola Diana, morta a soli 16 mesi di vita per colpa di sua madre
Ci ha pensato il quartiere a fare un ultimo gesto d’amore per la piccola Diana, abbandonata in casa dalla madre Alessia Pifferi e morta a soli 16 mesi di vita.
Ieri, la comunità si è riunita ed ha organizzato una commovente fiaccolata per salutare la bambina. “Ciao piccolina”, queste le strazianti parole dette da una bambina di Milano per salutare un’altra bambina. Gli abitanti del quartiere si sono riuniti alle 21 di ieri, venerdì 22 luglio, a via Parea, Ponte Lambro, dove Diana viveva.
Suor Manuela ha chiesto un minuto di silenzio, ma non è stato facile raggiungere quel momento in onore della bimba, perché per le strade c’erano altri bambini che piangevano e gridavano e altri ancora che giocavano, ignari di ciò che stava accadendo e del fatto che una madre possa davvero commettere un gesto tanto menefreghista e doloroso nei confronti di sua figlia. Nei confronti di una piccola persona che, invece, avrebbe dovuto amare e proteggere da tutto.
La cosa che più addolora i vicini, è che nessuno l’ha sentita in quei sei giorni, nessun pianto e nessun grido d’aiuto. Altrimenti qualcuno sarebbe intervenuto e le avrebbe salvato la vita.
E invece Diana moriva nella sua casa, da sola, in silenzio. Forse perché la madre Alessia Pifferi l’aveva imbottita di tranquillanti.
In tanti hanno voluto salutare la piccola Diana
Stefano Bianco, presidente del Municipio 4, ha affermato: “Non è un quartiere dove regna l’indifferenza questo. Ne è la prova questa iniziativa: tutti sono qui per la piccola Diana. Quello che è successo ci getta nello sgomento e ci obbliga a interrogarci su come sia possibile evitare tragedie simili. Questo è un quartiere con problematiche sociali e di povertà, ma anche con una storia di forte coesione e attenzione reciproca”
Tutti increduli per ciò che è accaduto, tutti che si domandano perché e ricordano madre e figlia a passeggio, nel bar, in giro per il quartiere. “Perché non l’ha portata a una vicina? Perché non ha chiamato davvero la sorella? Perché non l’ha data via se non la voleva?”.
Vicino all’abitazione sono stati accesi lumini, appesi palloncini e le persone hanno lasciato dei peluche con i quali la piccola Diana potrà giocare in paradiso, dove finalmente è libera da ogni male. “Ciao Diana, qui c’è tutta Ponte Lambro”.