Ciro Calcagno: la dolorosa lettera della fidanzata Carla
Sono parole cariche di dolore quelle di Carla, la compagna di Ciro Calcagno, il poliziotto morto a Santo Stefano in un incidente stradale
Sono parole di un dolore incalcolabile quelle di Carla, la compagna di Ciro Calcagno, il poliziotto che a Santo Stefano ha perso la vita in uno scontro frontale a Villaricca, Napoli. La donna, uscita quasi illesa dallo scontro, ha voluto scrivere una lettera al suo amato, ricordando che grande persona fosse e tutti i sogni che, insieme, avevano.
Ciro Calcagno aveva solo 34 anni ed una vita intera davanti. Tutto questo è stato spazzato via nel tremendo schianto frontale avvenuto nella giornata di Santo Stefano a Villaricca, Napoli, tra la sua auto e un’altra che proveniva in senso opposto.
Al suo fianco l’uomo aveva come sempre Carla, la sua amata compagna, che fortunatamente è uscita quasi illesa dall’incidente.
Oggi quella donna, però, ha il cuore in frantumi, perché insieme a quelli di Ciro, sono stati spazzati via anche i suoi, di sogni. Quelli di sposarsi, di avere dei figli e una vita serena insieme.
La lettera della compagna di Ciro Calcagno
Ciro aveva tre punti cardini nella sua vita: la famiglia, la sua auto e il suo lavoro. Ed è proprio di questo che la sua Carla ha parlato nella struggente lettera scritta a cuore aperto e pubblicata su Facebook.
Tu mi hai fatto comprendere l’amore vero, fatto di follie, viaggi improvvisati. Io e te eravamo uguali, ci davamo agli altri senza riserve e rimanevamo male quando non ci tornava affetto. Io e te facevamo a gara a chi era più ambizioso nella sua carriera. Quando le cose non andavano bene dicevamo “c’amma fa, amma suffri prima di vedere il sole”, aspettando una gioia, una casa, un figlio che volevi sempre e che mi chiedevi e io puntualmente ti rispondevo “tutti i soldi che spendi per l’auto te facc spendere in pannolini” e tu rispondevi “Amen, vuless o ciel”.
Poi parole di ringraziamento verso la Polizia di Stato, che Ciro amava tanto e che per lui era molto più che un semplice lavoro. Così come il mondo delle auto.
Tutti i nostri sogni insieme sono rimasti nei cassetti, ma i tuoi ideali cammineranno sempre sulle mie gambe, i tuoi ideali saranno miei. Me lo dicevi sempre “te sto criscenn ma devi essere meno fragile”. Ora solo tu mi puoi abbracciare e dare la forza, così come devi dare la forza a tutta la tua famiglia e ai tuoi amici, perché intorno si è fermato il mondo. Ti amo per sempre.