Clelia Ditano, morta nel vano dell’ascensore: cos’è successo prima della tragedia
La tragedia di fasano: Clelia Ditano muore a 25 anni precipitando nel vano dell'ascensore per 10 metri: il dolore del padre
Una terribile incidente ha colpito la cittadina di Fasano la notte di lunedì 1 luglio. La giovane Clelia Ditano, di soli 25 anni, è stata trovata morta nel vano ascensore della palazzina dove viveva con i genitori. Il padre della ragazza, Giuseppe Ditano, ha scoperto la disgrazia all’alba, non vedendola rientrare l’ha insistentemente chiamata. Ha sentito il cellulare della figlia squillare incessantemente nel vano dell’ascensore e ha allertato i soccorsi:
“Ho capito subito che era successo qualcosa di grave”.
Secondo le prime ricostruzioni, Clelia verso mezzanotte sarebbe salita al quarto piano della palazzina per poi scendere nuovamente per recuperare degli oggetti o salutare degli amici. È in quel momento che l’ascensore avrebbe avuto un malfunzionamento, facendola cadere nel vuoto per oltre 10 metri.
Le operazioni dei vigili del fuoco per recuperare il corpo della giovane sono durate più di tre ore, davanti agli amici e familiari sconvolti. La procura di Brindisi ha avviato un’inchiesta per accertare le cause dell’accaduto e ha disposto il sequestro dell’ascensore per eseguire tutti gli accertamenti necessari. Gli inquirenti hanno già interrogato di agenti della Spesal che si occupano della manutenzione dell’ascensore.
Clelia Ditano era una ragazza solare e piena di vita, che aveva iniziato a lavorare in alcuni b&b della zona per rendersi autonoma. La sua scomparsa ha lasciato la comunità di Fasano sotto shock, con amici e parenti che non riescono a credere alla fatalità dell’evento. La 25enne è definita come “un punto di riferimento costante” per la sua famiglia con tanti progetti per il futuro, ora bruscamente interrotti. Le parole del padre Giuseppe sono strazianti:
“Tanti erano i suoi sogni, tra cui la patente e forse anche sposarsi. Ora è svanito tutto”.
Il dolore per la perdita di Clelia è palpabile tra coloro che l’hanno conosciuta e amata, mentre gli abitanti della palazzina e della zona si chiedono come sia potuto accadere un incidente del genere. Il padre, ex falegname, ha dichiarato a Il Messaggero che l’ascensore aveva avuto altri problemi in passato e che anche la moglie aveva rischiato di restare bloccata.
La perdita della giovane Clelia Ditano rimane un enigma doloroso che dovrà essere chiarito dalle autorità competenti, per accertare le eventuali responsabilità.