Com’è morto Papa Francesco, la crisi nella notte: poi la causa del decesso

Papa Francesco è morto improvvisamente dopo aver mostrato segni di miglioramento, probabilmente a causa di un'emorragia cerebrale, complicata da infezioni e problemi cardiaci legati alla sua salute fragile.

Il lunedì di Pasquetta ha portato una notizia straziante: Papa Francesco è deceduto, proprio quando sembrava che le sue condizioni di salute fossero in miglioramento. Dopo un periodo di ricovero, il Pontefice era tornato a farsi vedere in pubblico, suscitando speranza tra i fedeli. Tuttavia, la sua scomparsa improvvisa ha sollevato domande sulle ultime ore di Bergoglio e sulle cause che hanno portato a questa crisi fatale.

Le ultime apparizioni pubbliche di Papa Francesco

Secondo quanto riportato, l’ultima apparizione di Papa Francesco tra i suoi fedeli è avvenuta durante le celebrazioni di Pasqua. Il Pontefice ha effettuato un giro in papamobile, ha impartito la benedizione e ha avuto un incontro con un gruppo di persone, mostrando la sua determinazione a rimanere vicino alla sua comunità nonostante le sue condizioni di salute. Tuttavia, le raccomandazioni mediche ricevute al momento della dimissione dall’ospedale Gemelli includevano l’evitare contatti ravvicinati e sforzi eccessivi. Malgrado le avvertenze, Bergoglio ha continuato a desiderare di essere presente tra la sua gente, una scelta che si è rivelata fatale. La crisi si è manifestata nella notte, quando il suo cuore ha ceduto.

Le cause del decesso di Papa Francesco

Le prime informazioni relative alla causa del decesso di Papa Francesco indicano che non si tratterebbe di un’insufficienza respiratoria, bensì di un’emorragia cerebrale. Fonti qualificate hanno confermato che i polmoni del Pontefice non presentavano criticità, il che esclude problemi respiratori gravi. Questo aspetto è stato evidenziato da esperti che hanno avuto modo di visitarlo nelle ore precedenti al suo decesso, suggerendo che la situazione fosse meno compromessa di quanto temuto. La salute del Papa era stata monitorata con attenzione e, purtroppo, il suo stato è rapidamente degenerato nell’arco di poche ore.

Le opinioni degli esperti medici

Il dottor Claudio Micheletto, pneumologo e direttore dell’Unità Operativa Complessa di Pneumologia presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, ha commentato la situazione. Ha spiegato che la salute del cuore è spesso condizionata da una insufficienza respiratoria, e che un abbassamento dei valori di ossigeno può portare il cuore a una crisi. Il Pontefice, che era stato osservato con i naselli per l’ossigeno, era considerato un paziente a rischio, ma la sua resilienza fisica era stata notevole. Tuttavia, la vulnerabilità dei pazienti con problemi respiratori è ben nota, e il rischio di arresto cardiaco durante una crisi respiratoria è sempre presente.

Le sfide delle malattie infettive

Il dottor Matteo Bassetti, specialista in Malattie Infettive all’ospedale Policlinico San Martino di Genova, ha espresso preoccupazioni riguardo alla salute di Papa Francesco, sottolineando che le infezioni respiratorie polimicrobiche possono avere corsi imprevedibili. La salute del Papa era già compromessa da fattori come l’immunodepressione causata dal cortisone, il sovrappeso e l’età avanzata. Questi elementi hanno contribuito a rendere la sua condizione ancora più critica. Bassetti ha messo in evidenza la necessità di una maggiore attenzione da parte della comunità medica nella lotta contro le malattie infettive, specialmente in pazienti con comorbidità, e ha sottolineato che la figura del Pontefice ha dimostrato la resilienza nella lotta contro la malattia.

La scomparsa di Papa Francesco segna una perdita profonda per la comunità cattolica e per il mondo intero, lasciando un vuoto che sarà difficile colmare. La sua vita e il suo operato rimarranno nella memoria collettiva di milioni di fedeli in tutto il mondo.