Coronavirus: arrivano i cani nelle scuole
Per la riapertura delle scuole sono pronti a essere utilizzare i cani anti Coronavirus
Ci sono novità importanti per quanto riguarda le misure anti Coronavirus emanate sul territorio italiano. L’emergenza epidemiologica fa sentire ancora oggi tutti i suoi effetti e i numeri allarmanti invitano anche le autorità territoriali ad assumere provvedimenti di emergenza. È in questa direzione che si muove l’Alto Adige, con riferimento specifico alle scuole.
Coronavirus: le classi non si spezzano
Secondo i piani concordati, il 7 gennaio gli istituti riapriranno e garantiranno il regolare servizio, entro determinati vincoli. La presenza del corpo studentesco delle scuole superiori sarà fino al 75 per cento. Numerosi centri rimarranno al 50 per cento delle loro possibilità, ma avranno l’onere tassativo di rispettare la disposizione di non spezzare le classi.
Cani anti Covid 19 agli ingressi
Inoltre, onde fermare sul nascere la diffusione del virus sono in programma precisi interventi di accertamento e correzione. Si tratta di test antigenici ad hoc per docenti e studenti, analisi salivari e, soprattutto, la presenza dei cani anti Covid 19 agli ingressi di certe strutture.
La soluzione varata è una sperimentazione, che verrà o meno confermata in base ai risultati, se positivi o meno. Insomma, qualora l’idea si riveli efficace sul campo allora troverà continuità, altrimenti il personale competente in materia penserà a qualcosa di alternativo.
Il parere dissonante
Le sensazioni sono positive a riguardo. La fiducia è tanta, sebbene le opinioni discordanti ce ne siano. Nella fattispecie, la frangia contraria avanza dubbi e perplessità per via delle tempistiche: l’addestramento dei cani sarebbe avvenuto in maniera troppo rapida. La verità emergerà solamente con la prova sul campo.
Coronavirus: giunta provinciale pronta alla proposta
Intanto c’è da sottolineare come la giunta provinciale dell’Alto Adige sia pronta a proporla nelle scuole. Sulle modalità di esecuzione verranno fornite informazioni più dettagliate in una seconda fase. Non è da escludere, qualora l’iniziativa riscontrasse un buon successo, che altre Regioni decidano di seguire l’esempio.