Coronavirus, la ministra della Famiglia: “ho proposto un assegno straordinario per tutti i figli”
La ministra della Famiglia: "ho voluto proporre un assegno straordinario per tutti i figli". Ecco di cosa si tratta e le parole della Bonetti.
La proposta riguarda il prossimo decreto Cura Italia, per il mese di aprile. La ministra della famiglia, Elena Bonetti, ha proposto come aiuto alle famiglie per affrontare questo periodo di emergenza sanitaria, a causa del Coronavirus, un assegno straordinario per tutti i figli.
Ha voluto proporre un assegno da 80 a 100 euro a figlio, come estensione dell’assegno di natalità che non spetterebbe più soltanto ai nuovi nati nel 2020, ma a tutti i minori di 14 anni:
La ministra ha espresso anche il suo pensiero a Sky TG24, poco dopo della notizia criticata, della concessione delle passeggiate genitore-figlio vicino casa.
“Dobbiamo mantenere l’impegno che ci siamo assunti tutti, bandire le polemiche dal nostro paese in questo momento, nel quale dobbiamo trovare, in squadra, la miglior soluzione possibile per dare risposte certe e pronte oggi agli italiani. Il “secondo me” ha fatto danni enormi nella fase iniziale, che ci ha fatto troppo, forse, sottovalutare la portata del virus.
Bene, il “secondo me” non deve più entrare nel dibattito pubblico, in questa gestione dell’emergenza e quindi ci dobbiamo affidare alle valutazioni precise e rigorose del comitato tecnico scientifico, al quale abbiamo chiesto ieri, ho chiesto io con la sottosegretaria Zampa e il professor Villani, che è presidente della società di pediatria, un parere in merito alla considerazione dell’opportunità di prevedere una possibilità, per le giovani generazioni, per i bambini e per i giovani, di ricominciare a svolgere qualche forma di attività all’aria aperta, in modo graduale, regolamentato, ordinato, con il primario obbiettivo certamente, di mantenere il contrasto alla diffusione del contagio, ma anche considerare che i bambini e giovani hanno necessità di una tutela della loro salute psicofisica integrale, che prevede anche un attività all’esterno, che oggi gli è impedita, gli è stata impedita in queste prime misure emergenziali, ma rispetto alle quali dobbiamo sapere che non potranno, lo ha detto il ministro Speranza, terminare in poco tempo e anche la fase della ripresa, sarà una fase rallentata rispetto alle aspettative di tante famiglie.
Quindi dobbiamo abituarci a nuove forme di regole e a nuovi modi per svolgere queste attività e tutto ovviamente deve essere fatto su delle indicazioni precise, scientifiche, chiare.
Poi è compito della politica mettere in campo le regole necessarie per garantire che queste indicazioni vengano rispettate”.