Coronavirus, la normalità probabilmente a Primavera 2021 con i concerti

Coronavirus: cosa sarà l'ultima cosa che ripartirà? Stando alla previsione di Assomusica i concerti si faranno a Primavera 2021 e da lì si torna alla normalità

Coronavirus, tutti ci stiamo chiedendo la stessa cosa: quando si potrà tornare alla normalità assoluta? Beh, per quella ci vuole ancora molto tempo. Stando alle previsioni di Assomusica, i concerti saranno l’ultima cosa che ripartiranno e avvera non prima di Primavera 2021 

Assomusica (associazione tra i produttori e gli organizzatori di spettacoli e musica dal vivo) è molto chiara sulla situazione, a spiegare quanto sta accadendo è il presidente Vincenzo Spera:

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“Ancora una volta l’Italia dimostra di avere grande attenzione a quello che è uno dei settori più vitali dell’economia italiana e non solo. Purtroppo proprio per questa vitalità è diventato la prima vittima della pandemia mondiale da Covid- 19. Le nostre attività sono le prime ad essere state chiuse e, probabilmente, saranno le ultime ad essere aperte. Non dimentichiamo che tali attività rappresentano un importante volano per l’intera economia grazie alle positive ricadute che creano nei territori”

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Secondo gli esperti, in questo settore, le perdite economiche si avvalgono intorno i 350 milioni di euro, solamente per i tour estivi. Una perdita consistente che sicuramente non si colmerà in poco tempo

“È proprio per l’interconnessione di questi settori ormai globalizzati che risulta difficile pensare che ciascun paese europeo possa risolvere il problema da solo. Questo da un lato ci preoccupa perché, soprattutto per la musica dal vivo, sia il mondo artistico che l’intera filiera dei fornitori e dei lavoratori interagisce a livello europeo.

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Chiediamo alla Commissione Europea, ai parlamentari, alla commissione cultura di estendere anche agli altri Paesi questo primo salvagente rappresentato dal voucher. In questo momento è ancora più importante tutelare il lavoro di una filiera che vede centinaia di migliaia di persone prive di tutele e difficilmente inseriti in quadri normativi ed assistenziali”

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Ovviamente, il settore culturale è tra i più colpiti, e non sarà facile ristabilire l’ordine delle cose. Le perdite economiche, sono consistenti e ne risentono anche musei, cinema e spazi di coworking.