Coronavirus paziente in attesa del tampone sputa in faccia a medico e infermiera
Terribile episodio nella sera di ieri, un medico e un infermiere sono stati aggrediti da un paziente
Terribile episodio nella sera di ieri, martedì 10 marzo, all’ospedale Cutugno di Napoli. Un medico e un infermiere sono stati aggrediti da un paziente in attesa del tampone per verificare la positività al Coronavirus. A quanto pare l’uomo, innervosito dai lunghi tempi di attesa per il tampone, è andato su tutte le furie. Non ha retto la tensione e la rabbia ha preso il sopravvento.
Dopo essersi tolto la mascherina è andato incontro ad una dottoressa e a un infermiere. I due addetti alla sanità hanno cercato di calmarlo, ma non ci sono riusciti. L’uomo invece di tranquillizzarsi ha sputato loro addosso. Il medico e l’infermiera sono ovviamente stati messi in quarantena e la zona evacuata e sottoposta a sanificazione.
Ma questo non sarebbe il primo episodio aggressivo nei confronti dei nostri medici nelle ultime ore. A quanto pare e da quanto si legge sulla pagina Facebook “Nessuno Tocchi Ippocrate” le violenze sarebbero state almeno 20. La pagina social monitora questi spiacevoli eventi che si stanno verificando in Campania da ormai qualche tempo.
Il direttore generale dell’ospedale in cui ha avuto luogo il terribile incidente ha così dichiarato:
“Ho perso un medico e un infermiere validissimi che adesso devono state in isolamento e non possono dare, come hanno fatto finora, il loro prezioso contributo. Sputare addosso a una persona quando si hanno, in un momento come questo, sintomatologie e febbre, equivale a sparare, non c’è differenza”.
Avrebbe giustamente dichiarato in seguito il direttore generale:
“Sono indignato ci sono ragazzi che stanno dando l’anima, stamattina ho visto i neo assunti, ragazzine di 23-24 anni che forse non sanno a che cosa stanno andando incontro, pronti a dare il loro contributo in questa battaglia contro il Coronavirus”.
Va rispettato il lavoro di tutti, ma in particolar modo di quelle persone che in questi giorni stanno dando spazio alla vita dei pazienti mettendo da parte la loro. I veri eroi sono loro.