Coronavirus, vietate cerimonie religiose come matrimoni, battesimi e cresime, ecco dove
Coronavirus, vietati matrimoni, battesimi, cresime altre cerimonie religiose in alcune zone dell'Italia; ecco il quadro sinottico dei divieti in vigore
Il Governo Italiano ha emesso un decreto per cercare di fermare la diffusione dei contagi da Coronavirus. Le nuove misure adottate sono molto restrittive e non sono mai state prese prima di adesso. Vietate anche cerimonie religiose, compresi i matrimoni, i funerali, i battesimi e le cresime.
Giuseppe Conte, il presidente del Consiglio, ha spiegato che, con queste misure, si vuole arginare l’emergenza Coronavirus ed evitare che le strutture sanitarie arrivino al collasso. Per fare chiarezza, abbiamo letto il decreto e cercato di capire meglio le misure adottate. Le misure variano, da regione a regione. Come si può leggere dal: TESTO-DEL-DECRETO ci sono alcuni divieti che riguardano solo le zone dichiarate “chiuse” e altri che sono estesi a tutto il territorio nazionale.
Dal quadro sinottico dei divieti in vigore fino al 3 aprile 2020 emerge che sono vietati gli eventi culturali, ludici, sportivi e religiosi in Lombardia , Emilia Romagna e Veneto e nelle province di Pesaro Urbino e Savona (L’art. 4 del DPCM 4 marzo 2020 mantiene espressamente in vigore la disposizione dell’art. 2, comma 1 lett. c) del DPCM 1 marzo 2020).
Questo significa che sono vietati in queste regioni i matrimoni, i funerali, i battesimi, le comunioni e le cresime ma anche altre cerimonie di carattere religioso che potrebbero favorire la diffusione del Coronavirus.
Lo si legge al punto V del decreto del Presidente del Consiglio: “l’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri”.
Inoltre, il decreto impone la “chiusura” parziale della Lombardia e delle provincie di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria, Novara, Verbania-Cusio-Ossola e Vercelli.
Queste decisioni son state prese per evitare assembramenti.
Torneremo con aggiornamenti.