Cosa è emerso sull’autopsia eseguita sul corpo di Giulia Cecchettin, durata circa 12 ore
I nuovi dettagli emersi sull'autopsia eseguita sul corpo di Giulia Cecchettin: l'esame è durato circa 12 ore
Per la vicenda di Giulia Cecchettin, ieri è stata una giornata davvero importante. Primo perché il medico legale Guido Viel ha eseguito l’autopsia e poi perché il pm ha interrogato Filippo Turetta dalla casa circondariale di Verona, per circa 9 ore.
A differenza del primo colloquio, in questa occasione il ragazzo ha deciso di dire la verità, spiegando appunto che aveva perso la testa e che non sa ancora cosa gli è successo.
L’autopsia sul corpo di Giulia è durata circa 12 ore. Il dottore, insieme ai consulenti di entrambe le parti e a due Carabinieri, ha dovuto fare tutti gli accertamenti del caso, per poter contestare le eventuali aggravanti.
Da quello che riporta Il Corriere della Sera, la ragazza nelle due aggressioni ha cercato in tutti i modi di difendersi. Hanno trovato infatti diverse ferite sulle braccia ed anche sulle mani, che testimoniano i suoi tentativi di fermare l’ex fidanzato.
Inoltre, sono più di 20 i fendenti che il ragazzo le ha inferto, nella parte alta del corpo. Per il medico, Turetta avrebbe usato solo un coltello. Il medico ha anche escluso la possibilità che il 22enne si sia accanito di lei dopo il suo decesso. Non ha avuto nessun colpo post mortem.
Come è deceduta Giulia Cecchettin
Filippo la prima volta l’ha colpita a pochi metri da casa, dove anche un testimone ha assistito alla scena dal balcone. Successivamente nelle strade deserte della zona industriale di Fossò. Giulia avrebbe perso la vita poco prima della mezzanotte di sabato 11 novembre.
La ragazza da quello che si vede in una telecamera, ha anche cercato di fuggire dall’auto, ma è proprio in questa zona che è deceduta. Non per la caduta che Turetta le avrebbe procurato, ma solo per i fendenti che le ha inferto.
Dunque per il medico la 22enne è deceduta per i colpi, che si sono concentrati nella zona latero-cervicale sinistra.
L’esame è durato circa 12 ore, perché il dottore ha dovuto stabilire la profondità delle ferite, per capire l’arma usata da Filippo per provocare il decesso della ragazza. Quando ha abbandonato il corpo vicino al lago di Barcis, Giulia era già senza vita.