“Cosa ha fatto i giorni prima del rapimento e dove è stata”: emergono ancora dettagli inquietati su Rosa Vespa

Rosa Vespa è in carcere per il rapimento della neonata Sofia a Cosenza, mentre il marito Aqua Moses è stato scarcerato. La donna ha escluso il coinvolgimento di altre persone.

Il caso di Rosa Vespa, accusata di aver rapito la neonata Sofia a Cosenza, continua a suscitare grande interesse e preoccupazione. L’avvocata della donna, attualmente in carcere, ha fornito dettagli significativi sulla situazione, compresi i suoi movimenti nei giorni precedenti al rapimento. Le dichiarazioni legali e le informazioni riguardanti il contesto del crimine offrono uno sguardo più profondo su questo drammatico episodio.

Dettagli del rapimento di Sofia

Rosa Vespa, 51 anni, è accusata di aver rapito la neonata Sofia il 21 gennaio dalla clinica Sacro Cuore di Cosenza. L’avvocata della donna ha rivelato che, nei giorni precedenti all’incidente, Rosa era entrata in clinica in media un paio di volte al giorno, dal 8 al 21 gennaio. Tuttavia, non è stato possibile stabilire con precisione quante volte fosse effettivamente presente. Secondo l’avvocata, la sua assistita non aveva intenzione di arrecare danno a nessuno e ha sottolineato che la bambina non ha mai corso rischi. Il 24 gennaio, durante l’udienza di convalida, il giudice ha confermato la custodia cautelare in carcere per Rosa, mentre il marito Aqua Moses è stato rilasciato, ritenuto non responsabile dell’accaduto.

Le dichiarazioni di Rosa Vespa durante l’interrogatorio

Durante l’interrogatorio con il giudice per le indagini preliminari, Rosa Vespa si è mostrata collaborativa, rispondendo a tutte le domande. La legale ha riferito che Rosa ha escluso qualsiasi coinvolgimento del marito e di altre persone, evidenziando una differenza di comportamento tra i due. L’avvocata ha anche menzionato la profonda disperazione della sua assistita, che sta affrontando un periodo di stress significativo. Rosa non avrebbe espresso il desiderio di scusarsi con la famiglia di Sofia in questo momento, ritenendo che ci sia un tempo e un modo adeguati per farlo. Ha anche riconosciuto il grande dolore vissuto dalla famiglia della neonata, evidenziando che le tre ore di attesa per il ritrovamento della bambina devono essere state particolarmente angoscianti.

Il comportamento di Rosa Vespa prima del rapimento

Rosa Vespa ha spiegato che, nei giorni precedenti al rapimento, ha cercato di nascondere la verità sulla sua situazione. L’8 gennaio, ha pubblicato un post su Facebook annunciando la nascita di un figlio, mentre in realtà si trovava in un hotel di Cosenza, simulando di essere in ospedale. Ha detto ai suoi amici e familiari di non visitarla a causa di presunti casi di Covid nella clinica. L’avvocata ha confermato che Rosa ha trascorso notti in hotel e ha cercato di entrare in clinica per mantenere la sua menzogna, accennando a un’attività investigativa in corso per identificare eventuali complici nella sua azione. La Squadra Mobile sta attualmente indagando per chiarire ulteriormente le circostanze che hanno portato al rapimento della neonata.

La strategia di Rosa Vespa per nascondere la gravidanza

Rosa Vespa è riuscita a nascondere la gravidanza anche a Aqua Moses, mostrando immagini di un’ecografia e un documento falso riguardante le dimissioni dalla clinica. L’avvocato di Aqua ha dichiarato che l’uomo era all’oscuro di tutto e non aveva mai sospettato nulla. Il giudice per le indagini preliminari ha deciso per la scarcerazione di Aqua, riconoscendo la sua condizione di vittima in questa vicenda complessa. Tuttavia, resta indagato per il suo coinvolgimento nella situazione, anche se non sono emerse prove che lo collegassero direttamente al rapimento della neonata.