Cristiano Ronaldo torna al gol e lo dedica al suo piccolo angelo volato in cielo
Dopo il lutto, Cristiano Ronaldo è tornato in campo ed a segnare: il suo gesto dopo il goal ha commosso tutto il mondo dello sport
Ieri, per la prima volta dopo il grave lutto che lo ha colpito nel giorno di pasquetta, è tornato in campo Cristiano Ronaldo. Il suo Manchester United ha perso in casa dei rivali dell’Arsenal per 3 a 1 ed è stato proprio lui a siglare l’unica rete della sua squadra. Invece della solita esultanza, ha voluto fermarsi un momento e dedicare un pensiero al piccolino che non c’è più.
Quelli passati sono stati giorni particolarmente difficili per CR7. La sua compagna, la modella Georgina Rodriguez, lunedì di pasquetta ha avuto il parto gemellare che tutti aspettavano.
Non tutto però è andato come sarebbe dovuto andare e uno dei due bimbi, il maschietto, purtroppo non ha superato il parto, morendo a pochi minuti di vita.
All’annuncio della morte del gemellino sono seguiti giorni in cui il mondo intero si è stretto al dolore di Ronaldo e della sua famiglia, dimostrando loro affetto nei più disparati modi.
Emblematico ciò che è successo a Liverpool qualche giorno fa, quando il Manchester senza Cristiano ha perso per 4 a 0 contro la squadra di casa. Sugli spalti dello stadio della città dei Beatles, però, al minuto numero 7, che è anche il numero di maglia del campione, tutti si sono alzati in piedi, hanno dedicato a lui un lungo applauso e intonato la canzone “You’ll Never Walk Alone“, non camminerai mai solo.
Cristiano Ronaldo torna in campo
Ieri, invece, è stato il giorno in cui Cristiano Ronaldo è tornato in campo dopo il lutto. Lo ha fatto nel match di Premier League tra Manchester United e Arsenal.
La partita, come quella di Liverpool, non è andata bene per quanto riguarda il risultato. CR7 e compagni hanno perso per 3 a 1 ed è stato proprio lui a segnare l’unica rete dei Red Devils.
Ciò che è arrivato alla cronaca più di tutto, però, è stato il gesto che fatto il campione ex Juventus subito dopo aver segnato.
Non la sua solita esultanza, con il classico salto in alto, avvitamento e urlo, ma qualcosa di più contenuto e riservato. Ha alzato lo sguardo e un dito al cielo, come a voler dedicare quel goal al suo piccolo angioletto volato in cielo troppo troppo presto.