Daniele Scardina è stabile, ma la sua prognosi resta riservata
L'agente di Daniele Scardina ha spiegato ai giornali che ora bisogna solo avere pazienza e pregare: le sue condizioni sono ancora delicate
Le condizioni di Daniele Scardina, secondo quanto affermato da suo agente Alessandro Cherchi, sarebbero ancora delicate, ma stabili. Intercettato all’estero dell’ospedale Humanitas di Milano, in cui il pugile è ricoverato a seguito dell’emorragia che lo ha colpito martedì pomeriggio, il manager ha spiegato che ora c’è solo bisogno di pazienza.
Sono ore e giorni di ansia e preoccupazione quelli che stanno vivendo i familiari, gli amici e i tantissimi fan di Daniele Scardina.
Il pugile 30enne, ex campione intercontinentale della WBO, è ricoverato all’ospedale Humanitas di Milano dopo che martedì sera ha avuto un malore.
King Toretto, questo il suo soprannome dell’atleta nel mondo della boxe, martedì pomeriggio si trovava nella palestra di Crossfit di Rozzano, alle porte di Milano, per svolgere un allenamento.
Alla fine della sessione è sceso dal ring e si è diretto nello spogliatoio per fare una doccia. Proprio in quel momento ha accusato un malore e si è accasciato a terra.
I sanitari accorsi immediatamente sul posto hanno capito la gravità della situazione e lo hanno trasportato in ospedale, dove un’equipe medica lo ha operato d’urgenza al cervello per ridurre l’emorragia e stabilizzarlo.
Le parole dell’agente di Daniele Scardina
Le condizioni del pugile milanese, ex fidanzato della giornalista e modella Diletta Leotta, sono ora stabili. Tuttavia la sua prognosi resta riservata e la preoccupazione è tutt’altro che svanita.
Intercettati fuori dalla clinica in cui è ricoverato Daniele, il suo manager Alessandro Cherchi e un medico specialista di medicina dello sport hanno dato ai media alcune informazioni.
L’agente ha spiegato che il suo assistito non ha subito alcun trauma rilevante durante l’incontro di allenamento. Cerchi non era presente in palestra al momento dei fatti, ma ha detto di aver visto in un video Daniele che scendeva serenamente dal ring.
Il professor Mario Sturla, invece, ha detto la che la spiegazione più plausibile di quanto accaduto al pugile sia che a seguito di un movimento brusco del capo, le vene ponte abbiano subito una torsione tale da causare un laceramento e la conseguente emorragia.
L’agente, alla domanda su quali siano le sensazioni dei medici, ha detto che gli stessi hanno consigliato di avere pazienza e di pregare. È l’unica cosa da fare al momento.