Decreto scuola: conferenza stampa 6 aprile 2020
CONFERENZA STAMPA Premier Conte. È stato firmato il DECRETO SCUOLA. Ecco cosa si è deciso per questo anno scolastico e le parole di Lucia Azzolina.
Nella giornata di ieri, 6 aprile 2020, si è svolto a Palazzo Chigi, il Consiglio dei Ministri. Il Premier Conte ha tenuto una conferenza stampa, in diretta, con i ministri dell’Economia e Finanze, dello Sviluppo Economico e con Lucia Azzolina, la Ministra dell’Istruzione.
Le parole di Lucia Azzolina:
“Questo decreto rappresenta un po’ un paradigma, che ci permetterà di terminare quest’anno scolastico e di traghettarci verso il prossimo anno scolastico, con una chiarezza che deve essere legata alla didattica a distanza. Una chiarezza definitiva per quella didattica a distanza, che non può essere assolutamente considerata uno strumento opzionale, in un momento d’emergenza come quello che stiamo vivendo.
La didattica a distanza ci sta permettendo di concludere l’anno scolastico e quindi non renderla più opzionale, ma una chiave per il nostro sistema educativo del momento, significa dare dignità a tutti gli insegnanti che hanno fatto tantissimo in queste settimane e agli studenti. Dignità a tutto il loro lavoro.
Quindi li incito a lavorare ancora di più nei due mesi che resteranno, da qui alla fine dell’anno scolastico. Come sappiamo questo decreto ha trasformato gli esami di stato e gli esami della scuola secondaria di primo grado, facendo in modo che nessuno fosse lasciato indietro, perché la scuola non può lasciare indietro nessuno, nel rispetto massimo dell’articolo 34 della costituzione, ma anche della libertà di insegnamento dei nostri docenti.
Pertanto abbiamo pensato due possibili opzioni che permetteranno di fare degli esami ai nostri studenti, secondo i reali apprendimenti che hanno raggiunto anche grazie al lavoro che hanno fatto sulla didattica a distanza. Abbiamo messo l’anno in sicurezza. Ci tengo a sottolineare che non si possa assolutamente parlare di 6 politico. Sono categorie storiche vetuste, per certi versi. La valutazione di uno studente non è legata ad un freddo voto numerico, ma la valutazione ci serve a far sì che si guardi all’identità personale dello studente, alla crescita e alla maturazione di uno studente, che in questo caso guarda ad un periodo complessivo che è di ben 5 anni. E noi abbiamo messo al centro gli studenti.
Quindi se ci saranno degli apprendimenti da recuperare, i nostri studenti recupereranno a settembre dell’anno scolastico successivo. Una piccola nota dolente, qui chiedo io scusa a tutti i precari della scuola a nome del Ministero dell’Istruzione. Non riusciamo ad aggiornare le graduatorie d’istituto e questo è dovuto a procedure vetuste, a lacune nella digitalizzazione del paese, in particolar modo anche del mio ministero. Non riusciamo a portare avanti un milione di domande e cartacea, con raccomandata e ricevuta di ritorno e bolli. Chiedo scusa io a nome di tutti i precari e di chi lavora con me al ministro dell’istruzione. Li aggiorneremo l’anno prossimo con una procedura digitalizzata, come quella che io avevo voluto nel decreto scuola che era stato approvato a dicembre.
Una buona notizia riguarda invece i posti per le assunzioni, che daremo su quota 100. È un provvedimento che i precari della scuola volevano da tempo e oggi questo provvedimento arriva. Grazie”.
Come è stato riportato sul sito ufficiale del Governo Italiano, gli esami di stato si svolgeranno nel seguente modo:
Scuola secondaria di I grado:
Il decreto prevede che il Ministero, con un provvedimento specifico, possa modificare l’impianto dell’esame. Se sarà possibile farlo in presenza, potrà essere semplificato, altrimenti si procederà con la valutazione finale da parte del consiglio di classe, prevedendo la consegna anche di un elaborato da parte degli studenti.
Scuola secondaria di secondo grado II grado:
Tutti gli studenti saranno ammessi all’esame di Stato ed avranno la possibilità di sostenere la prova. Ma i crediti di accesso relativo alla classe V e il voto finale, saranno comunque valutati sull’impegno di tutto l’anno scolastico. Ci sono due possibilità: se i ragazzi riusciranno a rientrare a scuola entro il 18 maggio, ci sarà un esame con una commissione interna. La prima prova di italiano, sarà preparata dal Ministero, mentre la seconda, quella che è diversa a seconda di ogni indirizzo, sarà predisposta dalle commissioni. In seguito ci sarà l’orale. Se invece, non si rientra a scuola, è previsto il solo colloquio orale. Per ottenere il diploma è necessario raggiungere almeno il punteggio 60/100.
Come ha già spiegato nella diretta Azzolina, non ci sarà un sei politico. Verranno tutti ammessi all’esame, ma questo non vuol dire che verranno tutti promossi. A settembre, tutti potranno recuperare le insufficienze.
L’intero decreto verrà ora pubblicato sulla Gazzetta ufficiale.