Delitto Alessandra Matteuzzi: arrivata la condanna per Giovanni Padovani

Arrivata la decisione nei confronti di Giovanni Padovani, l'ex calciatore 20 settembre che uccise Alessandra Matteuzzi

La Corte d’Assise del Tribunale di Bologna oggi si è espressa sul caso della morte di Alessandra Matteuzzi, condannando il suo assassino, l’ex calciatore Giovanni Padovani, alla pena dell’ergastolo. I giudici gli hanno riconosciuto tutte le aggravanti, dalla premeditazione, ai futili motivi, al legame affettivo con la vittima e lo stalking: La sentenza è stata accolta con soddisfazione dalle persone vicine alla vittima.

Ergastolo per Giovanni Padovani

Era la sera del 23 agosto del 2022 quando avveniva uno dei femminicidi più brutali che si ricordino degli ultimi anni, quello di Alessandra Matteuzzi. La donna stava rientrando a casa sua a Bologna, quando si è ritrovata davanti il suo ex, che aveva lasciato e che aveva denunciato per stalking. Un breve litigio, poi le urla, poi l’aggressione. Violentissima. Calci, pugni. Poi Giovanni Padovani ha impugnato un martello che aveva portato con sé e l’ha colpita fino a toglierle la vita. Non soddisfatto, ha scagliato contro il corpo ormai esanime della sua ex anche una panchina in ferro battuto.

Immediatamente il 27enne era stato arrestato, dalle autorità allertate dalla sorella della vittima, che aveva sentito le sue urla strazianti dal telefono, subito arrivate sul posto.

Ergastolo per Giovanni Padovani

Oggi, la Corte d’Assise del Tribunale di Bologna ha emesso la sua sentenza, condannando Padovani alla pena dell’ergastolo. I giudici non hanno considerato la richiesta di una perizia psichiatrica presentata dai legali dell’imputato. Hanno invece sottolineato e considerato tutte le aggravanti. Dalla premeditazione, ai futili motivi, al legame affettivo che aveva con la vittima e lo stalking, per il quale come detto era stato denunciato.

Ergastolo per Giovanni Padovani

In aula erano presenti anche il sindaco di Bologna e i rappresentanti di alcune associazioni che si sono costituiti parte civile nel processo. Ovviamente hanno assistito al dibattito anche le persone più vicine ad Alessandra. Come sua sorella ad esempio, che non è riuscita a contenersi ed è scoppiata in un pianto disperato. Sollievo da parte sua. Sollievo per la giustizia che è stata fatta, anche se il dolore inconsolabile resta e ci sarà per sempre.