Delitto di Chiara Carta, arrivati i primi risultati dell’autopsia
Oristano, arrivati i primi risultati dell'autopsia eseguita sul corpo di Chiara Carta, la 13enne uccisa da sua madre
Nella giornata di ieri, martedì 21 febbraio, il medico legale Roberto Demontis ha eseguito l’autopsia sul corpo di Chiara Carta, la 13enne che ha perso la vita per mano di sua madre. L’esame è servito a stabilire l’esatta causa del suo decesso.
Sono ancora tante le persone sconvolte da questo episodio, gli amici, ma soprattutto i familiari della vittima, che ancora non riescono a capire il movente dietro lo straziante delitto.
Dall’autopsia è emerso che sono circa 30 i fendenti che Monica Vinci ha inferto a sua figlia, 10 dei quali sono quelli da difesa. La ragazzina ha cercato di fuggire dalla furia di sua madre.
Tuttavia, a causa di alcune lesioni agli organi vitali, ha avuto un’emorragia che non le ha lasciato scampo. Il dottore, inoltre, ha smentito la possibilità che la donna abbia usato un cavetto per mettere fine alla sua vita. Non risultano esserci segni evidenti sul collo.
Dopo questo esame, il pm che si sta occupando del caso, ha deciso di restituire la salma ai familiari per il suo funerale.
Il delitto di Chiara Carta e le condizioni della madre
I fatti sono iniziati intorno alle 13.30 di sabato 18 febbraio. Precisamente nella frazione di Silì, nel comune di Oristano. Chiara e sua madre vivevano da sole, dopo la separazione della donna dal padre.
Monica Vinci già nel 2015 aveva sofferto di problemi psichiatrici, infatti era anche stata ricoverata in ospedale. Il suo ex marito in passato aveva presentato un’istanza per poter avere l’affidamento della figlia, ma la sua ex moglie, grazie ad un certificato medico, era riuscita a riprenderla con sé.
In questi ultimi tempi, Chiara e suo padre Piero Carta si erano riavvicinati e ad aprile di quest’anno, lei avrebbe potuto decidere con chi vivere. Forse la donna, vista la possibilità che la figlia avrebbe potuto lasciarla, ha perso la testa.
Ha usato un taglierino e dopo l’ennesimo litigio, ha messo fine alla vita della sua unica figlia. Successivamente, ha provato a gettarsi dal balcone, ma ora non è riuscita nell’intento. Ora si trova in ospedale e non appena i medici lo consentiranno, il Magistrato la sottoporrà ad interrogatorio.