Delitto Mattia Caruso, la fidanzata Valentina Boscaro al giudice: “Mi costringeva, voleva che rimanessi incinta”
Si è difesa davanti al giudice, ma il racconto di Valentina Boscaro non convince. La fidanzata di Mattia Caruso rischia l'ergastolo
È ancora in corso il processo per il delitto di Mattia Caruso, il 30enne che ha perso la vita, il 26 settembre del 2022, per mano della sua fidanzata Valentina Boscaro. La ragazza di 31 anni è comparsa davanti al giudice e ha sostenuto di aver agito per difesa, visti i continui maltrattamenti del fidanzato.
Valentina Boscaro si è detta pentita e dispiaciuta per le sue azioni, ha dichiarato al giudice che Mattia Caruso era spesso sotto effetto di alcol e sostanze stupefacenti e che diventava aggressivo. La picchiava e la offendeva e voleva costringerla a rimanere incinta. Non voleva farlo, non era sua intenzione, si è difesa così in aula, eppure la sua versione dei fatti non convince. Non convince soprattutto la famiglia Caruso.
I due avevano una relazione litigiosa e questo lo sapevano tutti. Ma i familiari di Mattia hanno raccontato che spesso il ragazzo tornava a casa con gli occhi neri e i graffi sul corpo, perché Valentina lo aveva picchiato. Era una reazione che avevano entrambi, in quel rapporto burrascoso. E nonostante i suoi cari cercavano di farlo ragionare e fargli capire che doveva lasciarla stare, lui non riusciva a vedere, perché ne era perdutamente innamorato.
Valentina Boscaro ha cercato di sviare le indagini
Gli inquirenti non escludono la premeditazione del delitto. Valentina Boscaro quella notte ha preso il coltello che il suo fidanzato teneva sotto il freno a mano e lo ha pugnalato dritto al cuore mentre era alla guida. Poi si è allontanata. Mattia Caruso è stato trovato a terra da un passante, che ha subito lanciato l’allarme.
La ragazza ha cercato inizialmente di sviare le indagini, raccontato della lite con due persone fuori ad un locale. Ma la sua versione dei fatti ha subito insospettito gli inquirenti e dopo quattro giorni, Valentina è crollata ed ha confessato il delitto.
Per lei sono stati disposti gli arresti domiciliari con il braccialetto, una decisione presa poiché la 31enne è mamma di una bambina piccola. Ma ora rischia di essere condannata all’ergastolo.