Dimitri Fricano ai domiciliari: uccise la fidanzata Erika con 57 coltellate

Per i giudici la grave obesità e i problemi cardiovascolari non sono compatibili con la vita carceraria: Dimitri Fricano torna a casa sua

Dimitri Fricano, l’uomo di 37 anni che nel 2017 venne arrestato per il brutale femminicidio di Erika Preti, nella giornata di ieri è stato scarcerato e rimandato a casa, dove continuerà a scontare la sua pena ai domiciliari. I motivi della decisione dei giudici e la reazione di Fabrizio Preti, papà della ragazza uccisa.

Dimitri Fricano Erika Preti

Era l’11 giugno del 2017 quando in Sardegna, a San Teodoro, venne compiuto uno dei femminicidi più brutali che si ricordino negli ultimi anni.

Dimitri Fricano, un ragazzo che allora aveva 30 anni, residente di Biella, aveva affittato una villetta con la sua fidanzata, la 27enne Erika Preti, per trascorrere qualche giorno di vacanza.

La mattina di quel giorno, prima di andare in spiaggia, tra i due scoppiò una lite banale per delle briciole di pane che lui avrebbe lasciato cadere sul tavolo.

Dalla lite si è passati ad un’aggressione violentissima, che ha portato il ragazzo ad impugnare un coltello da cucina e colpire la sua compagna con addirittura 57 coltellate.

Circa un mese dopo il femminicidio, Fricano confessò di essere il colpevole e spiegò agli inquirenti dinamica e movente dell’assassinio.

Nel 2022, ad aprile, il Tribunale aveva emesso la sentenza definitiva, condannando l’imputato a scontare 30 anni di carcere. Inizialmente Fricano è stato rinchiuso nel carcere di Ivrea, successivamente era stato trasferito a Le Vallette di Torino.

Dimitri Fricano ai domiciliari

Dimitri Fricano Erika Preti

Ieri mattina è arrivata una decisione del Tribunale che è destinata a far discutere.

Per via di una grave obesità e del fatto che il soggetto in questione è un iper fumatore (circa 100 sigarette al giorno), è stato deciso che venisse rimandato a casa sua a Biella, dove resterà in regime di arresti domiciliari.

La difficoltà di deambulazione all’interno degli ambienti carcerari, l’impossibilità della mensa di fornire al soggetto una dieta ipocalorica adatta alla sua condizione e il forte pericolo di vita legato al rischio cardiovascolare, hanno convinto i giudici a decidere in tal senso.

La reazione del papà di Erika

Dimitri Fricano Erika Preti

La scarcerazione di Fricano, per i genitori di Erika, è stata una pugnalata al cuore. Fabrizio, papà della ragazza uccisa, intervistato da Il Corriere della Sera, ha detto:

I domiciliari per Dimitri? Sono una decisione vergognosa. Sapevo che non avrebbe scontato 30 anni di carcere, ma 6 sono davvero troppo pochi. Non si augura la morte a nessuno, ma questa storia finirebbe solo così. Tanto nessuno mi ridarà indietro la mia bambina. Il mio avvocato mi ha assicurato che, se dovesse guarire, tornerebbe in cella. Ci credo poco.