Donna 30enne incinta salvata dopo un distacco di placenta: il bimbo non ce l’ha fatta
Dopo un distacco completo della placenta, donna di 30 anni perde il bambino
Donna 30enne incinta salvata dai medici dell’Ospedale Buccheri la Ferla Fatebenefratelli di Palermo. La futura mamma si era presentata in pronto soccorso, dove i dottori le hanno diagnosticato un distacco completo della placenta. Purtroppo per il suo bambino non c’è stato niente da fare, ma i medici sono riusciti a salvare la donna.
La donna di 30 anni era alla 28esima settimana di gravidanza. Quando si è sentita male si è subito recata all’ospedale Buccheri La Ferla del capoluogo siciliano, dove i medici le hanno letteralmente salvato la vita.
La paziente aveva diversi sintomi: disturbi visivi, alterazione dei valori ematochimici e altri segnali che indicavano una grave forma di gestosi. Poi il peggioramento, con l’insorgenza di problemi respiratori e un blocco urinario.
Il quadro clinico della donna di 30 anni era peggiorava. Gli specialisti dell’ospedale Buccheri La Ferla hanno chiesto l’intervento del Centro di malattie rare dell’ospedale Civico: tramite delle analisi analizzate nei laboratori del Policlinico, i medici hanno scoperto che la trentenne soffriva di una rara malattia.
La futura mamma non sapeva di avere la Sindrome emolitica-uremica, che colpisce 1-2 persone ogni 5 milioni di abitanti. Tramite un intervento chirurgico di emergenza, i medici hanno praticato il cesareo per salvare la donna. Purtroppo il suo bambino è morto.
Donna 30enne incinta salvata, le parole dei medici
Il direttore sanitario dell’ospedale Buccheri La Ferla, Santi Mauro Gioè, ha spiegato come l’èquipe è intervenuta per poter aiutare la donna con questa malattia rara.
Per la rarità del caso si tratta di un caso di ‘buona sanità’ da attribuire all’alta professionalità e all’impegno profuso dal nostro team di Ostetricia e Ginecologia, diretto da Maria Rosa D’Anna, e di Anestesia e Rianimazione, diretto da Luciano Calderone, in sinergia e collaborazione con la Uoc di Nefrologia dell’Arnas Civico con la quale si sono condivisi percorsi diagnostici e terapeutici e con il Policlinico.