Sassari – Donna incinta si reca ad pronto soccorso, ma non possono visitarla: perde il bambino
Dopo aver accusato forti dolori e aver notato delle perdite, donna incinta si reca al pronto soccorso: i medici la rimandano a casa
Lo spiacevole episodio è accaduto a Sassari. Una donna incinta ha perso il suo bambino a cinque settimane di gestazione. La vita del mondo intero è cambiata a causa della Pandemia e in questo ultimo periodo, con i contagi risaliti, tutti hanno paura di contagiarsi. Ciò ha portato gravi conseguenze anche nelle strutture sanitarie.
Medici e infermieri sono al lavoro 24 h e la situazione è molto stressante negli ospedali. Le persone che ci stanno rimettendo di più, sono però quelle che hanno bisogno di cure che non hanno nulla a che fare con il Covid-19. Purtroppo anche il rapporto tra medico e paziente è cambiato per colpa del virus.
Una donna incinta di cinque settimane si è recata al pronto soccorso della struttura sanitaria di Viale San Pietro a Sassari, dopo delle perdite e dei dolori alla pancia. Come ogni futura mamma, preoccupata del suo bambino, è corsa in ospedale. A raccontare ciò che è accaduto, è stato suo marito.
L’uomo ha spiegato che una volta raggiunto il pronto soccorso e dopo aver descritto i sintomi ad un’ostetrica, il team medico le ha domandato se fosse vaccinata o munita di un esito di un tampone negativo. La gestante li ha informati di avere due dosi di vaccino e nessun tampone nelle ultime ore.
Dopo che l’ostetrica chiama il medico di reparto, riferisce a mia moglie che non può essere visitata perché per accedere serve il tampone molecolare. Non si può fare subito? Chiediamo. La risposta è che prima di lunedì sarebbe stato impossibile. In ogni modo ci tranquillizza dicendoci di tornare pure a casa, monitorare la perdita, e qualora dovesse aumentare, di ripresentarsi immediatamente.
Così, moglie e marito escono dall’ospedale e si dirigono al parcheggio, per tornare alla loro macchina. Ma in quel momento l’emorragia della donna incinta peggiora, aborto spontaneo.
Le parole della donna incinta
La gestante ha spiegato che è consapevole che episodi del genere possono capitare durante il primo mese e che forse la visita del pronto soccorso non avrebbe potuto cambiare quel destino, ma è arrabbiata e triste, perché la sua situazione meritava comprensione umana.
Mi sono sentita messa da parte, perché penso che una visita a una mamma che sta male, che aspetta questo tesoro da cinque anni, sia un diritto sacrosanto. Mi avrebbe aiutato ad accettare tutto con meno amarezza.
Dopo quanto accaduto, il primario del reparto di ginecologia ha spiegato che la situazione Covid non è facile da gestire in questo ultimo periodo e che cercano di risolvere nel pre-triage i casi più semplici e che non hanno un tampone negativo.
Ci dispiace davvero per quello che poi è accaduto alla paziente. Ma, è triste dirlo, noi non avremmo potuto cambiare le cose. Non almeno in una fase così prematura del feto.