Donna trovata morta in casa a Sondrio, aveva denunciato il compagno per violenze
La polizia ora indaga sulla sua morte
Aveva poco tempo fa denunciato il compagno per le violenze subite. Sperava di ricominciare una nuova vita, serena e tranquilla. Ma oggi non c’è più. La donna è stata trovata morta in casa a Sondrio, nella sua abitazione. La polizia ora indaga per capire quali siano state le reali cause del decesso.
La donna viveva ad Ardenno, in provincia di Sondrio. Il suo corpo ormai privo di vita è stato trovato nella cantina della sua casa. La 48enne Sabrina proprio in quell’abitazione aveva spesso subito maltrattamenti, botte, violenze e anche abusi sessuali dal compagno convivente violento e possessivo.
Secondo quanto riportato anche dai vicini di casa, la vita di Sabrina non è mai stata facile. Voleva lasciare quell’uomo violento, ma non ha mai avuto le forze di porre fine alla storia. Valentina Baruffi, il suo avvocato, aveva formalizzato per lei una denuncia per violenze nei confronti del convivente.
Due anni fa Sabrina aveva tentato il suicidio, aprendo il gas dentro casa, mentre con lei c’erano i due figli nati da una precedente relazione. Aveva subito chiuso il gas, aperto le finestre, staccato la corrente e dato le chiavi ai bambini per andare a chiamare i vicini.
Più che un tentato suicidio, una richiesta disperata di aiuto. All’epoca erano intervenuti i Carabinieri e lei aveva colto l’occasione per denunciare i maltrattamenti subiti. Ma venne indagata per tentato duplice omicidio. E la denuncia delle violenze non servì a proteggerla.
Donna trovata morta in casa a Sondrio, si parla di possibile suicidio
L’ipotesi più accreditata è quella del suicidio, anche se sarà l’autopsia, disposta per giovedì, a capire le cause della sua morte. Il suo avvocato denuncia il fatto che per lei non è mai stato attivato il Codice Rosso.
Non è mai stato attivato il Codice rosso per lei e la prima volta fu ascoltata dopo un anno dalla denuncia, anziché entro 3 giorni come previsto dalla legge. Più volte avevo chiesto l’adozione di misure cautelari nei confronti di quel compagno aggressivo, ma senza successo. La mia assistita, in preda alla paura e alle minacce, è stata costretta a cambiare casa, abitudini e amicizie. Nei giorni scorsi, subito dopo la tragica fine di Sabrina, il procuratore di Sondrio, Piero Basilone, mi ha ricevuto e ascoltato per oltre un’ora, dimostrandomi grande sensibilità affermando che avrebbe sollecitato una definizione celere, ma attenta di tutti i procedimenti in cui la donna era parte offesa o indagata, in quest’ultimo caso per la sola vicenda avvenuta due anni fa.