Dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin sono aumentate le chiamate al 1522: la maggior parte sono genitori
Boom di richieste di aiuto al numero 1522, dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin: il racconto di ciò che sta accadendo
Il delitto di Giulia Cecchettin ha sconvolto non solo il suo paese di Vigonovo, dove la ragazza viveva con la sua famiglia, ma tutta l’Italia. Questo perché sia la vittima, che la persona che ha messo fine alla sua vita, sono entrambi molto piccoli, nati dopo l’anno 2000.
Dopo questo episodio, soprattutto dopo il momento del ritrovamento del corpo della 22enne, sono aumentate il numero di chiamate al 1522, il numero unico che cerca di aiutare le donne che subiscono violenza.
Giulia Cecchettin dalla sera del 10 novembre, risultava essere scomparsa insieme al suo ex fidanzato Filippo Turetta. Tutti speravano di poterli riabbracciare in poco tempo.
Però è solo alla fine, che hanno scoperto la triste realtà. Esattamente 7 giorni dopo, gli agenti hanno ritrovato il corpo della ragazza, nascosto sotto un sasso, vicino al lago Balgis. Da quel giorno le richieste di aiuto al 1522 sono raddoppiate.
A dirlo è proprio Arianna Gentili, responsabile della Help Line Violenza e Stalking. Ha spiegato che prima ricevevano circa 200 chiamate al giorno, ora anche 400, 450 o 500. Ha detto che sono proprio i genitori a telefonare, perché preoccupati per le figlie. Intervistata dall’Ansa, ha spiegato la situazione.
Delitto di Giulia Cecchettin: raddoppiate le chiamate al 1522
Di solito questo boom di telefonate lo tocchiamo tra il 24,25 e 26 novembre, in occasione della giornata contro la Violenza sulle donne. Quest’anno l’eco mediatico del delitto di Giulia, ha fatto anticipare il picco. E questo perché in tante si sono identificate nella sua situazione.
Da sempre riceviamo telefonate da parte di genitori e parenti, ma questo decesso ha fatto risuonare ancora di più la paura che avevano. La percezione che tua figlia sta subendo qualcosa di grave, di fronte a un fatto così drammatico, porta fuori quella paura.
L’altro pomeriggio ho risposto in un’ora a 10 telefonate di fila tutte da parte di madri che mi raccontavano che le figlie avevano da poco lasciato il compagno e che questo aveva cominciato a chiamarla, se lo ritrovavano fuori scuola, sotto casa.
La paura più grande dei genitori è l’impotenza. Avere la sensazione che tua figlia è in pericolo ed avere la frustrazione di non sapere come intervenire.