Dopo il servizio de Le Iene su Daniele, Roberto si è tolto la vita: la Procura indaga per istigazione al suicidio
Dopo il servizio su Daniele, l'uomo di 64 anni non è riuscito a sopportare la gogna mediatica ed ha deciso di togliersi la vita
La Procura di Forlì ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, dopo il decesso di Daniele e dell’uomo che si è finto Irene.
Una vera e propria bufera nata sul web, dopo un servizio de Le Iene, durante il quale è stata raccontata la vicenda di Daniele. Un ragazzo che si è tolto la vita dopo una delusione d’amore con una ragazza conosciuta online.
Il giovane, durante la Pandemia, ha conosciuto telefonicamente Irene, una bellissima ragazza, con la quale ha iniziato a parlare di futuro e che sentiva ogni giorno. Poi, è arrivata quella scoperta che gli ha stravolto la vita. La stessa foto di Irene trovata su un sito web, la richiesta di spiegazioni e la reazione di quella ragazza, che ha iniziato a trattarlo male e che poi l’ha lasciato.
Daniele non poteva credere di essere stato preso in giro e ha deciso di togliersi la vita, lasciando un biglietto alla sua famiglia.
Con le indagini è venuto fuori che dietro la tastiera, a fingersi Irene, c’era un uomo di 64 anni di Forlimpopoli. Roberto, questo il suo nome, per quasi un anno ha finto di essere Irene e di amare Daniele e si è finto anche Claudia, un’amica e confidente del ragazzo.
Il servizio del Le Iene su Daniele
Le Iene, durante il servizio, ha rintracciato Roberto e chiesto spiegazioni per ciò che aveva fatto. L’uomo, ai microfoni della trasmissione, ha spiegato che per lui era solo uno scherzo e che quel ragazzo aveva problemi mentali. La trasmissione ha oscurato il suo volto, ma i tatuaggi e altri particolari lo rendevano ben riconoscibile. Dopo il servizio e il caso mediatico, il 64enne si è tolto la vita. A scoprire il suo corpo, è stata la madre.
Sembrerebbe che abbia decido di farla finita ingerendo diversi farmaci. I giornali parlano anche di un biglietto, che l’uomo avrebbe lasciato alla madre, con su scritti gli orari di somministrazione dei farmaci.
Il legale Pierpaolo Benini era in attesa di incontrare Roberto per, come lui stesso ha spiegato, “valutare una forma di tutela che lo mettesse al riparo dalla gogna mediatica”.
Dopo il servizio televisivo, in paese erano comparsi anche dei manifesti sull’uomo. Roberto non è riuscito a sopportare quella gogna mediatica.