Dopo le accuse di Shabbar, replica il legale del fidanzato di Saman Abbas
Il padre di Saman Abbas punta il dito contro il ragazzo della figlia. Attraverso il suo legale, il ventitreenne risponde così
È di poche ore fa la notizia del padre di Saman Abbas, che attraverso il suo legale, ha puntato il dito contro il fidanzato 23enne Saqib Ayub.
Era stato proprio il ragazzo ad allarmare le autorità, non riuscendo più a contattare Saman Abbas. La diciottenne pakistana gli aveva confessato, attraverso i messaggi, che stava succedendo qualcosa di strano a casa sua e gli aveva chiesto di allarmare le forze dell’ordine, qualora non l’avesse più sentita.
Il padre della giovane è accusato di essere il mandante del delitto. Al momento si trova nelle mani delle autorità pakistane, in attesa dell’udienza per l’estradizione in Italia. Attraverso il suo legale, continua a dirsi innocente e a puntare il dito contro il ragazzo e la comunità italiana.
I genitori non c’entrano niente, neanche la famiglia. È stato incolpato lo zio Danish ma né noi né voi possiamo dire cosa è successo realmente. Per noi i colpevoli sono il fidanzato di Saman o qualcuno della comunità italiana.
La replica del legale del fidanzato di Saman Abbas
Dopo tali dichiarazioni, è intervenuto anche il legale del fidanzato di Saman, che ha rilasciato un’intervista al Resto del Carlino.
Sono stupidaggini che non stanno né in cielo né in terra. Ma se Shabbar è convinto che non sia il colpevole, si faccia estradare in Italia. Venga a difendersi anziché rimanere in Pakistan protetto da milioni di rinvii di udienza. L’ho detto anche dieci giorni fa, Shabbar sta prendendo in giro il nostro paese, con accuse infamanti contro l’Italia. Il governo però ha deciso di glissare, scegliendo la linea del silenzio. Io avrei preso posizione.
L’avvocato del fidanzato di Saman ha concluso sottolineando che Nazia, la madre della vittima, è oggi ancora latitante e nessuno in Pakistan la sta cercando. Riguardo il padre, invece, teme che possa essere liberato in qualsiasi momento, L’Italia non ha alcun controllo sul Pakistan. L’udienza per l’estradizione è già stata rimandata 12 volte, ogni volta con una scusa diversa.