Dopo un anno non riesce a dimenticare le sue disperate urla: lo straziante racconto della sorella di Alessandra Matteuzzi

Stefania, la sorella di Alessandra Matteuzzi, era al telefono con lei quando Giovanni Padovani si è presentato sotto la sua abitazione

La sorella di Alessandra Matteuzzi, la donna morta per mano del suo ex fidanzato Giovanni Padovani, ha rilasciato una straziante intervista al programma tv Quarto Grado.

Le molestie contro Alessandra Matteuzzi

Stefania era al telefono con Alessandra Matteuzzi, quando Giovanni Padovani si è accanito su di lei. Prima a mani nude e poi con un martello. Era geloso e ossessionato dalla sua ex fidanzata. La donna di 56 anni aveva deciso di mettere fine al loro rapporto, perché era diventato troppo possessivo e non la lasciava respirare. Si era anche recata alle forze dell’ordine per denunciarlo per stalking.

La sorella di Alessandra ha raccontato che per tutto il mese di agosto, la donna si è chiusa in casa con le finestre chiuse e le tapparelle abbassate. Era terrorizzata, usciva solo per incontrare lei o la loro mamma. Anche quello stesso giorno si era recata a casa di Stefania. Lei l’aveva pregata di rimanere, ma Alessandra è voluta tornare a casa sua per dare da mangiare al cane. Era certa che Giovanni Padovani si trovasse in trasferta con la squadra di calcio. Invece il 27enne la stava aspettando proprio sotto la sua abitazione.

Le molestie contro Alessandra Matteuzzi

Le parole di Stefania, la sorella di Alessandra Matteuzzi

È passato un anno dal delitto, Stefania non riesce ancora a dimenticare le urla strazianti di sua sorella al telefono. Era dall’altra parte della cornetta, ha sentito la sua vita che si spezzava, impotente.

Le molestie contro Alessandra Matteuzzi

O era sua e solo sua o altrimenti non gli andava bene, non lo accettava. Ma lui aveva già pianificato tutto. Staccava la luce, ha danneggiato la sua macchina, è entrato nei suoi social per controllarla, controllava le telecamere in casa. Lei lo aveva allontanato, ma poi è ricaduta in quella relazione. Spero tanto che ci sia giustizia, io devo credere in questo: per la mia mamma e per la giustizia.