“Doveva andare da uno psichiatra!” Il neurologo Sorrentino parla di Filippo Turetta
Il neurologo Rosario Sorrentino spiega cosa avrebbero dovuto fare gli psicologi che hanno visitato Filippo Turetta
Il neurologo Rosario Sorrentino, ha deciso di rompere il silenzio e di spiegare come Filippo Turetta avrebbe potuto evitare di mettere fine alla vita di Giulia Cecchettin. Lui nonostante erano passati mesi dalla fine della loro relazione, non voleva accettare la decisione della ragazza.
Intervistato da Il Corriere della Sera, il neurologo Sorrentino ha spiegato come il 22enne avrebbe potuto evitare il delitto e soprattutto gli errori degli psicologi che lo hanno visto in questi mesi. Ha dichiarato:
Su spinta di Giulia aveva accettato di farsi vedere da un terapeuta. Ma ne ha cambiati 4 ed ha sempre fatto scena muta. Mi sono chiesto come sarebbe andata se Filippo avesse ricevuto una cura adeguata per contenere la sua rabbia, i suoi tormenti, le sue ossessioni.
In questi casi andrebbe rispettata la priorità: prima si va dal medico, dallo specialista che valuta e dà una terapia, che ti stabilizza. Poi, in seconda battuta, inizia il percorso psicologico.
Quello che è accaduto ci deve far riflettere. Il cervello è un organo come gli altri, quando c’è una persona che ha un tormento, un disturbo di natura psichiatrica, deve andare da uno specialista o anche dal medico di famiglia.
Le parole del neurologo Sorrentino, su Filippo Turetta
Quando chi ha questo disturbo arriva da uno psicologo, lui dovrebbe subito indirizzarlo da uno specialista. Bisogna assolutamente potenziare i servizi di psichiatria.
La Politica deve mettersi assolutamente una mano sul cuore ed investire fondi sul disagio mentale. Non basta andare dallo psicologo, Turetta ne ha cambiati diversi, senza mai essere indirizzato da uno psichiatra. Questo non deve più accadere.
Con queste parole il neurologo ha spiegato come Filippo Turetta avrebbe potuto evitare di commettere il delitto della povera Giulia Cecchettin.
Il ragazzo che il prossimo 18 dicembre compierà 22 anni, si trova ora rinchiuso nella casa circondariale di Verona. Lo scorso 11 novembre, ha messo fine alla vita della sua ex fidanzata, perché dal racconto del suo movente, non accettava che lei potesse essere mettersi con altri.