Dpcm 26 aprile 2020, chi sono i congiunti
Chi sono i congiunti che Giuseppe Conte ha detto che se si potranno visitare con il dpcm 26 aprile 2020? Le indicazioni su chi (e come) andare a trovare
Giuseppe Conte ha parlato dei congiunti che si potranno visitare iniziando dal 4 maggio nel Dpcm 26 aprile 2020. In questo momento c’è molta incertezza su chi (e come) andare a trovare dopo questa data e noi cercheremo di darvi le risposte che cercate. Ecco, dunque, ecco chi sono i congiunti che potrete rivedere.
Giuseppe Conte ha cercato di spiegare durante la conferenza stampa quello che accadrà dopo il 4 maggio 2020. Le nuove disposizioni per la Fase 2 sono comprese nel’articolo 1 del Dpcm 26 aprile 2020 che recita così:
“Sull’intero territorio nazionale sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute, e si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie; in ogni caso, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”.
Ma chi sono i congiunti che si potranno incontrare nella Fase 2? Scopriamolo insieme.
Significato del termine congiunti
Il termine congiunti non rientra tra quelli giuridici. Potrete trovare, infatti, nel Codice civile solo le parole parenti e affini e, dal 2016 in poi, con la legge 76/2016 esistono anche i conviventi di fatto e i soggetti partecipi di una unione civile.
L’articolo 307 del codice penale stabilisce che per “congiunti” vanno intesi “ascendenti, discendenti, coniuge, la parte di un’unione civile tra persone dello stesso sesso, fratelli, sorelle, gli affini nello stesso grado, gli zii e i nipoti”.
Per questo motivo, l’utilizzo della parola congiunti nel Dpcm del 26 aprile 2020 può far nascere equivoci dal punto di vista legale. Cerchiamo di chiare meglio, dunque, il concetto di congiunti.
Chi possiamo andare a trovare nella Fase 2?
Per non rischiare una multa dobbiamo delimitare chiaramente il cerchio delle persone cosiddette “congiunte”. Si tratta di parenti sino al sesto grado e di affini che abbiamo il permesso di andare a trovare prendendo, ovviamente, tutte le misure necessarie per tutelare la nostra e la loro salute. Resta il divieto di andare a trovare gli amici e i fidanzati.
Chiariamo meglio, caso per caso, chi rientra nella categoria congiunti.
I coniugi
I coniugi sono congiunti. Se volete andare a trovare vostro marito o vostra moglie che, per qualche motivo non abita insieme a voi, potete farlo. Se il vostro coniuge lavora per, esempio, in un’altra città, può tornare a casa così come potete andare a trovarlo a patto che si tratti della stessa regione è che lo spostamento sia necessario e per comprovate necessità.
Le parti di un’unione civile
I due soggetti parte di un’unione civile possono essere equiparati ai coniugi ma, per loro, non sembra valere il permesso di andare a trovare i parenti e gli affini (concetti chiariti meglio nei seguenti paragrafi). In questa categoria rientrano i parenti ma non gli affini: se un membro di una coppia di uniti civili desidera andare a trovare per un valido motivo i figli o i genitori dell’altro, in teoria, potrebbe farlo, salvo situazioni particolari. per gli affini, però, la legge 76/2016 afferma che tra un membro di un’unione civile e i parenti dell’altro unito civile “non si origina un rapporto di affinità”.
Le coppie di fatto
Anche in questo caso c’è molta incertezza. E anche qui manca il permesso per incontrare gli affini. Ma una persona che fa parte di una coppia di fatto dovrebbe poter andare a trovare i figli o genitori dell’altro se dovesse avere un valido motivo per farlo. Permane il divieto di visitare gli affini.
I parenti
Anche i parenti sino al sesto grado possono essere considerati congiunti. L’articolo 74 del Codice civile indica come parenti tutte le persone che discendono da un medesimo stipite.
Gli affini
L’articolo 78 del Codice civile definisce affini i parenti di un coniuge rispetto all’altro coniuge. Il Dpcm 26 aprile 2020 stabilisce che un coniuge può andare a trovare i parenti dell’altro de lo ritiene necessario. Ma mette al divieto ai parenti dei due coniugi di incontrarsi. Cercheremo di chiarire meglio il concetto con un esempio: il genere può andare a trovare la suocera o incontrare la cognata ma le consuocere non possono incontrarsi tra loro.
I fidanzati
Anche se si tratta di un rapporto importante, i fidanzati non possono essere considerati congiunti. Ma, in una nota, un portavoce del Palazzo Chigi ha precisato: “i congiunti sono anche i fidanzati e affetti stabili”.
Coronavirus, «I congiunti sono anche i fidanzati». Lo precisa palazzo Chigi https://t.co/ltxmWved9y
— Il Messaggero (@ilmessaggeroit) April 27, 2020
Gli amici
Anche gli amici non possono essere considerati congiunti e, dunque, non si possono andare a trovare.
C’è, dunque, ancora molta incertezza e molte situazioni potrebbero avere più di una chiave di lettura. Poi, c’è da aggiungere che, per il nostro bene, sarebbe buona norma evitare di uscire di casa senza motivi validi. Detta in parole povere, meglio evitare di andare a trovare una persona se non abbiamo la necessità di farlo.
L’avvocata bolognese Cathy La Torre, una nota attivista per i diritti civili, ha twittato la sua intenzione di chiedere ulteriori chiarimenti al Ministero degli interni.
Ci sono affetti e relazioni lasciate fuori dal nuovo dpcm del Governo.
Tantissime persone che di “#congiunti” non ne hanno, affetti non dati dal sangue, ma dal vivere quotidiano.
Non chiediamo un “liberi tutti”, ma parametri più umani e reali#Conte ascoltaci e #ricongiungici! pic.twitter.com/a62FieGLRz
— Cathy La Torre 🏳️🌈 (@catlatorre) April 27, 2020
Fonte: Il Sole 24 Ore