Dpcm di Natale – “tana libera tutti”: un errore rischia di mandare all’aria tutte le restrizioni
Il pasticcio è subito venuto a galla
DPCM: qui ci sembra davvero di essere alle comiche. Nel corso della mattinata di oggi, sabato 19 dicembre, il testo del nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, presentato ieri, venerdì 18, per limitare gli spostamenti durante l’imminente periodo di Natale, è stato pubblicato sul portale della Gazzetta Ufficiale.
DPCM: abbaglio madornale
Peccato solo che chi lo ha inserito abbia avuto un abbaglio madornale, tanto grottesco da sembrare quasi voluto. Ad ogni modo, la gaffe ha strappato più di qualche sorriso in rete e c’è chi ha deciso di farci della vera e propria ironia.
Tutti a sciabolare
Qual è questo fantomatico sbaglio? La data di entrata in vigore del provvedimento risulta essere il 19/12/2021. Insomma, il provvedimento partirebbe l’anno prossimo. Naturalmente si tratta di uno strafalcione, di una svista bella e buona, e altrettanto naturalmente del pasticcio se ne sono accorti coloro che hanno visitato la pagina e cercato il testo del decreto legge, per prendere atto delle varie misure introdotte volte a far fronte all’emergenza sanitaria.
L’errore, poi, è stato corretto. Ma lo spirito di ilarità scatenato sul web è andato avanti, con gli utenti pronti a sfidarsi a colpi di battute. Un utente, ad esempio, ha scritto: tutti a sciabolare, se ne riparla nel 2021.
Il commento di Giorgio Gori
Per un anno liberi tutti, ha ribattuto il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, marito di Cristina Parodi ed ex responsabile delle tre reti televisive di Silvio Berlusconi. Un altro utente sottolinea come siamo in mano a gente che non sa manco in che anno ci troviamo.
Poca attenzione al DPCM
Infine, c’è chi chiede se allora per il prossimo Natale siamo a posto, aggiungendo l’hashtag #sischerza. Si tratta di un refuso, se ne rende conto, tuttavia – ha proseguito – un pizzico di attenzione in più dal ministero della Giustizia, preposto alla direzione e redazione, agevolerebbe il compito.