Due donne travolte al casello di Milano Ghisolfa: perizia psichiatrica per il 39enne
La procura di Milano ha chiesto la perizia psichiatrica per l'uomo che ha travolto e ucciso le due donne a Milano Ghisolfa
Emergono nuovi sconcertanti dettagli sulle ore e i giorni precedenti all’incidente, avvenuto alle 2:30 dello scorso 18 febbraio al casello autostradale di Milano Ghisolfa, in cui hanno perso la vita due donne di 54 e 59 anni. Mentre si attendono alcuni documenti, è stato reso noto che la procura di Milano ha chiesto una perizia psichiatrica sul 39enne che ha provocato il sinistro.
Erano da poco passate le 2:00 della notte tra venerdì 17 e sabato 18 e due donne, Laura Amato di 54 anni e Claudia Turconi di 59, stavano tornando a casa dopo aver festeggiato il compleanno di una delle due.
Erano ferme con l’auto di Laura al casello autostradale di Milano Ghisolfa, quando all’improvviso è giunta un’altra vettura e le ha travolte in pieno alla velocità di oltre 150 km orari.
Per entrambe non c’è stato nulla da fare e sono decedute sul colpo. Alla guida dell’altra vettura c’era un uomo di 39 anni, italiano ma di origini marocchine, che è rimasto ferito lievemente.
Le analisi svolte hanno evidenziato nel suo sangue tracce di cannabinoidi e benzodiazepine. Gli agenti, inoltre, sul sedile del passeggero hanno rinvenuto un braccialetto di ricovero presso una struttura psichiatrica, che poi si è scoperto appartenere proprio a lui.
Le ore precedenti all’incidente dell’uomo che ha travolto le due donne
Le indagini delle forze dell’ordine hanno fatto luce sulla vita del 39enne e sui suoi movimenti nelle ore e nei giorni precedenti all’incidente.
A quanto pare l’uomo era in cura psichiatrica dal lontano 1996. Il 16 febbraio sua moglie gli aveva consigliato di andare a visitarsi dopo un’ennesima crisi.
I sanitari dell’ospedale di Piacenza volevano ricoverarlo, ma lui si è rifiutato ed è andato via, dirigendosi all’aeroporto di Malpensa con l’intensione di andare in Marocco.
Poco prima di partire è stato però raggiunto dai sanitari, che lo hanno prelevato e trasferito all’ospedale di Gallarate. Anche lì, tuttavia, il 39enne ha rifiutato il ricovero ed ha chiamato un suon parente per farsi accompagnare in aeroporto a prendere l’auto. Pochissime ore dopo, il drammatico incidente.
Ora è indagato per omicidio colposo e attualmente si trova nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Piacenza. Nei prossimi giorni verrà sottoposto ad una perizia psichiatrica e, qualora venisse accertata una sua incapacità di intendere o volere e una sua pericolosità sociale, verranno prese misure cautelari nei suoi confronti.