È morto Aldo Tortorella

Aldo Tortorella, ultimo presidente del Partito comunista italiano e partigiano durante la Resistenza, è morto a 98 anni, lasciando un'eredità significativa nella politica e nella cultura italiana

Aldo Tortorella, figura di spicco della politica italiana e ultimo presidente del Partito Comunista Italiano, è scomparso all’età di 98 anni. La sua carriera è stata caratterizzata da un impegno costante nel panorama politico, con un ruolo fondamentale durante la segreteria di Enrico Berlinguer. Nato nel 1926, Tortorella ha avuto un impatto significativo sia come giornalista che come parlamentare, rimanendo attivo nella vita politica per oltre due decenni. La sua vita è stata segnata da momenti cruciali, tra cui la sua partecipazione alla Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale, dove era conosciuto come “partigiano Alessio”.

La carriera politica di Aldo Tortorella

Aldo Tortorella ha iniziato la sua carriera politica nel contesto della Resistenza, un periodo che ha profondamente influenzato la sua vita e le sue convinzioni. Dopo aver studiato tra Genova e Milano, si unì ai partigiani milanesi, dove sperimentò la prigionia ma riuscì a fuggire. In seguito, divenne dirigente del Fronte della Gioventù, un’organizzazione giovanile dei partigiani, contribuendo attivamente alla lotta contro il regime fascista. Dopo la Liberazione, Tortorella si dedicò al giornalismo, lavorando per l’Unità, prima a Genova e poi a Milano, dove nel 1970 assunse il ruolo di direttore nazionale.

La sua ascensione politica all’interno del Partito Comunista Italiano è stata rapida e significativa. Da segretario della federazione milanese, Tortorella fu eletto per la prima volta in Parlamento nel 1972, mantenendo il suo seggio fino al 1994. Durante la segreteria di Enrico Berlinguer, ricoprì la carica di responsabile delle politiche culturali, contribuendo a plasmare la direzione del partito in un periodo di grandi cambiamenti sociali e politici. La sua esperienza e il suo impegno lo resero una figura di riferimento all’interno del partito, particolarmente in un momento in cui il Pci affrontava sfide interne ed esterne.

Il ruolo di Aldo Tortorella nella Resistenza e nel Pci

Durante la Resistenza, Tortorella si distinse per il suo coraggio e il suo impegno, diventando un simbolo della lotta per la libertà. La sua esperienza come partigiano non solo influenzò le sue convinzioni politiche, ma anche il suo approccio alla leadership e al servizio pubblico. Dopo la guerra, Tortorella si dedicò alla ricostruzione del paese e all’affermazione dei valori antifascisti, contribuendo in modo attivo alla vita politica e culturale italiana.

Nel 1989, Tortorella si oppose al cambiamento del nome del Partito Comunista Italiano, un segnale della sua dedizione alla tradizione e ai valori del partito. Nel 1990, assunse il ruolo di presidente del Pci, diventando l’ultimo a ricoprire tale carica prima della trasformazione del partito in Partito Democratico della Sinistra. Anche dopo aver lasciato il Parlamento, continuò a esercitare una forte influenza all’interno del partito fino alla fine degli anni Novanta, dimostrando un impegno costante verso i valori della sinistra.

Le reazioni alla scomparsa di Aldo Tortorella

La notizia della morte di Aldo Tortorella ha suscitato una forte reazione nel mondo politico e tra i cittadini. Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell’ANPI, ha espresso il suo dolore per la perdita di un “parlamentare, intellettuale di straordinaria levatura” e un “compagno” per tutti gli antifascisti. Anche Goffredo Bettini, esponente del Partito Democratico, ha ricordato Tortorella come un “grande comunista italiano”, un combattente instancabile per la giustizia e la libertà.

Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, ha condiviso il suo ricordo di Tortorella, descrivendolo come una personalità di primissimo piano della sinistra italiana. Ha sottolineato la sua dedizione alla giustizia sociale e alla pace, evidenziando anche l’ironia e il carisma che caratterizzavano il suo modo di interagire con gli altri. La scomparsa di Aldo Tortorella segna la fine di un’era nella politica italiana, lasciando un vuoto difficile da colmare nel panorama della sinistra e della lotta per i diritti.