È morto Ernesto Franco

Addio a Ernesto Franco

Poche ore fa si è spento Ernesto Franco, grande personalità nota per il suo ruolo di direttore generale di Einaudi. Molte persone hanno deciso di rendergli omaggio, tra cui Paolo Repetti che l’ha descritto come un grande innovatore.

Addio Ernesto Franco
Ernesto Franco

Abbiamo deciso di ricordarlo così.

Addio a Ernesto Franco: il mondo dell’editoria italiana in lutto

Poche ore fa si è spento il direttore generale di Einaudi Ernesto Franco. Si tratta di una grande personalità italiana, un uomo che ha contribuito attivamente a tutto il settore dell’editoria del Bel Paese. L’uomo si è spento a 68 anni a causa di una lunga malattia che lo ha colpito diversi anni fa.

È morto Ernesto Franco
Ernesto Franco

Purtroppo da qualche giorno le sue condizioni di salute si sono aggravate ulteriormente e alla fine la malattia ha avuto la meglio. Circa 7 anni fa la stessa patologia aveva colpito la moglie Irene, avendo la meglio anche su di lei.

Lo ricordiamo per essere stato un grande uomo, un uomo di cultura che prima di approdare a Einaudi aveva lavorato come direttore a Garzanti. Franco è stato il direttore più longevo della nota casa editoriale e si era occupato di diverse faccende relative all’amministrazione dell’azienda.

Le parole di Paolo Repetti

È venuto a mancare Ernesto Franco
Il direttore

Molte persone hanno voluto rendere omaggio a questo uomo così importante per la storia dell’editoria italiana. È grazie a lui che Einaudi era diventata una delle più grandi aziende italiane. A parlare dell’editore ormai scomparso anche Paolo Repetti, che si occupa della direzione generale di Stile Libero. Queste sono state le parole a lui dedicate:

Ernesto sei stato un intellettuale, un editore di cultura finissima. Avevi i piedi ficcati nel 900 e la testa sempre un gradino più su a guardare quel che succedeva in questo strano balordo bellissimo nostro mondo. Eri il nostro timoniere nel mare aperto e quello che più di ogni altro in casa editrice interpretava il valore inestimabile della nostra storia. Hai rinnovato e inventato. Hai saputo tenere un dialogo sornione, ironico e acuto e hai governato questo piccolo ma grande impero editoriale che è l’Einaudi. Ti vogliamo bene.