È morto Luca Beatrice

Luca Beatrice, critico d'arte e giornalista di spicco, è scomparso a 63 anni. La sua carriera include curatele importanti e un forte impegno culturale, lasciando un'eredità significativa nel panorama artistico italiano

Luca Beatrice, un importante critico d’arte e giornalista, è venuto a mancare improvvisamente all’età di 63 anni a causa di un malore. La triste notizia è stata comunicata dal fratello Giulio Beatrice e da Angelo Mellone, responsabile del Daytime Rai e amico di lunga data. Mellone ha espresso il suo dolore sui social, ricordando Beatrice come una personalità energica e anticonvenzionale, con parole cariche di affetto e nostalgia.

Beatrice, torinese di nascita, ha dedicato la sua vita all’arte e alla cultura. Dopo aver conseguito la laurea in Storia del cinema all’Università di Torino e una specializzazione in Storia dell’arte a Siena, ha avuto una carriera ricca di successi, curando mostre d’arte di prestigio in tutta Europa. La sua passione per l’arte è stata una costante della sua esistenza, e ha sempre cercato di raccontare la bellezza e la complessità del mondo artistico.

La notizia della sua morte ha suscitato grande emozione nel mondo culturale italiano, dove Beatrice era considerato una figura di riferimento. Le sue parole ispiratrici e la sua visione dell’arte hanno toccato molti, e il suo ricordo vivrà nei cuori di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo.

Morti di Luca Beatrice, critico d’arte di spicco

Tra i traguardi più significativi della carriera di Luca Beatrice ci sono stati il ruolo di curatore del Padiglione Italia alla 53ª Biennale di Venezia nel 2009 e la direzione della Biennale di Praga dal 2003 al 2005. Fino alla sua recente scomparsa, Beatrice era presidente della Quadriennale 2025, un’importante manifestazione dedicata all’arte contemporanea italiana, prevista per ottobre 2025. Questo incarico stava per segnare un altro capitolo della sua carriera, riflettendo il suo impegno costante per promuovere l’arte italiana nel contesto internazionale.

Dal 2010 al 2018, Beatrice ha ricoperto anche il ruolo di presidente del Circolo dei Lettori di Torino, un’attività che ha contribuito a rafforzare il legame tra la sua città natale e il panorama culturale italiano. Era sposato e padre di quattro figli, riuscendo a bilanciare la sua carriera impegnativa con una vita familiare solida e affettuosa. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile non solo nella sua famiglia, ma anche tra i suoi colleghi e amici.

Ricordi e testimonianze di un grande appassionato d’arte

Numerosi amici e colleghi hanno voluto ricordare Luca Beatrice attraverso testimonianze significative. Tra queste, Giuseppe Cruciani, giornalista e conduttore de La Zanzara, ha condiviso ricordi di momenti passati insieme, sottolineando la passione di Beatrice per la Juventus e il suo entusiasmo nel parlare di calcio. Cruciani ha descritto Beatrice come una persona critica e riflessiva, capace di analizzare ogni aspetto con lucidità. Questa capacità di riflessione si rifletteva anche nel suo lavoro come critico d’arte, dove la sua visione non convenzionale lo ha distinto nel panorama culturale italiano.

Tuttavia, Beatrice ha affrontato anche sfide significative, tra cui l’emarginazione dal circuito culturale dominante, a causa dell’etichetta di “intellettuale di destra” che gli era stata attribuita. Nonostante queste difficoltà, la sua determinazione e il suo amore per l’arte hanno sempre prevalso, portandolo a lasciare un’impronta duratura nel settore culturale.

Un’eredità culturale che perdura

Luca Beatrice era conosciuto anche come opinionista televisivo, con la sua ultima apparizione avvenuta il 13 gennaio 2025 nel programma Quarta Repubblica, dove ha discusso del successo della serie M., dedicata alla figura di Benito Mussolini. La sua capacità di analizzare e commentare eventi contemporanei con uno sguardo critico ha contribuito a renderlo una voce rispettata nel panorama mediatico.

La scomparsa di Luca Beatrice rappresenta una grande perdita per il mondo dell’arte e della cultura italiana. La sua passione, la sua visione e la sua dedizione al racconto dell’arte sono qualità che saranno ricordate e celebrate da tutti coloro che hanno avuto l’opportunità di conoscerlo e apprezzare il suo lavoro. La sua eredità culturale continuerà a vivere attraverso le sue opere e i ricordi di chi ha condiviso con lui momenti significativi.