È morto Virgilio Sandullo

Virgilio Sandullo, 55 anni, è deceduto dopo un complesso intervento chirurgico per un timoma al cuore, nonostante l'uso di una innovativa tecnica operativa. Accertamenti sulle cause della morte in corso.

Si è spenta la vita di Virgilio Sandullo, un uomo di 55 anni affetto da un grave tumore che premeva sul cuore e sul polmone sinistro. Il paziente, che era stato sottoposto a un intervento chirurgico innovativo all’ospedale Molinette di Torino, è deceduto nella notte tra il 21 e il 22 febbraio 2025, mentre si trovava nella clinica per la riabilitazione.

Il decorso clinico di Virgilio Sandullo

Virgilio Sandullo è stato ricoverato a causa di un timoma, un tumore raro che colpisce il timo, e che nel suo caso aveva raggiunto dimensioni significative, comprimendo organi vitali come il cuore e il polmone sinistro. La sua condizione era stata diagnosticata precedentemente, ma diversi centri medici avevano sconsigliato un intervento chirurgico immediato, suggerendo invece di continuare con cicli di chemioterapia. Tuttavia, l’efficacia di questi trattamenti si era rivelata limitata.

Dopo aver ricevuto un consulto presso l’ospedale Molinette, i medici hanno optato per un intervento chirurgico complesso, avvenuto alcune settimane prima del decesso. L’operazione ha richiesto oltre dieci ore e ha utilizzato una tecnica innovativa che ha permesso di spostare il cuore senza fermarne il battito, consentendo così l’accesso alle strutture vascolari e alla cavità toracica. Questo approccio ha rappresentato un notevole progresso nel campo della cardiochirurgia, mirando a minimizzare i rischi associati a operazioni di questa natura.

La tecnica innovativa utilizzata

Durante l’intervento, i chirurghi hanno impiegato un dispositivo noto come posizionatore cardiaco, progettato per mantenere il cuore in una posizione stabile mentre continuava a pompare sangue. Questo strumento ha funzionato in modo tale da garantire l’accesso necessario senza compromettere la funzionalità cardiaca. Il professor Massimo Boffini, responsabile della Cardiochirurgia universitaria, ha evidenziato l’importanza di questa tecnologia nel facilitare operazioni così delicate.

Il team che ha eseguito l’operazione era composto da medici altamente specializzati, tra cui i professori Enrico Ruffini e Paraskevas Lyberis della Chirurgia Toracica, supportati dall’anestesista Tommaso Pierani e da un’équipe di infermieri specializzati. Questo approccio multidisciplinare ha contribuito a garantire che l’intervento si svolgesse nelle migliori condizioni possibili, nonostante la complessità della situazione clinica.

Le conseguenze post-operatorie e il decesso

Nonostante l’intervento fosse stato eseguito con successo e il paziente fosse stato trasferito in una clinica per la riabilitazione, il quadro clinico di Virgilio Sandullo ha subito un’improvvisa e drammatica deteriorazione. La sua condizione è peggiorata nella notte tra venerdì e sabato, portando al decesso. Le cause di questo tragico evento sono attualmente oggetto di indagine e ulteriori accertamenti saranno effettuati per comprendere meglio cosa sia avvenuto.

I timomi, come quello diagnosticato a Sandullo, sono tumori rari che rappresentano meno dell’uno percento di tutti i carcinomi. La loro gestione richiede un approccio altamente specializzato e, in molti casi, un intervento chirurgico complesso. La storia di Virgilio Sandullo non solo mette in luce le sfide associate a tali patologie, ma anche i progressi che la medicina ha compiuto nella lotta contro il cancro e le malattie cardiache.