È un rapper Moussa Sangare, il killer di Sharon Verzeni: ha collaborato con artisti italiani famosissimi
Moussa Sangare, in arte Moses Sangare, è un rapper il killer di Sharon Verzeni ed ha collaborato in passato con alcuni artisti italiani
Nella giornata di oggi, venerdì 30 agosto, le intense indagini che da un mese ormai si susseguivano senza sosta in merito al caso dell’omicidio della 33enne Sharon Verzeni sono giunte alla svolta decisiva. L’identità dell’assassino sarebbe stata svelata: Moussa Sangare, un giovane italiano di origini africane ha confessato il delitto, compiuto a suo dire senza alcuna precisa motivazione.
A quanto hanno riferito alcuni residenti di Suisio, il comune di residenza del 31enne reo confesso, il killer sarebbe un rapper. A tal proposito, è stato indicato un video su YouTube con oltre 14 milioni di visualizzazioni e che porta anche la firma di ‘Moses Sangare‘, il suo nome d’arte.
Queste le parole di un ragazzo che lo conosceva di vista:
“Anni fa ha collaborato alla canzone ‘Scusa’ di Izi. Aveva davanti una carriera, so che voleva anche partecipare a XFactor“.
Sangare ha collaborato anche alla realizzazione di una canzone del rapper Ernia insieme a Izi dal titolo ‘Fenomeno‘.
Il litigio prima del delitto
Un vicino di casa di Sangare avrebbe riferito che il 31enne non aveva buoni rapporti con la madre e che li sentiva litigare spesso, anche alle tre e alle quattro di notte.
Dopo una breve esperienza nelle vesti di calciatore ed un’eliminazione ai provini di X Factor, Moussa Sangare si era recato negli Stati Uniti.
“Da quando era tornato dall’America, era diventato diverso, da casa sua si sentivano spesso litigi. Quattro o cinque mesi fa aveva dato fuoco alla casa. Si faceva qua, si faceva in piazza. Avevo l’intuizione che prima o poi sarebbe successo qualcosa”, ha raccontato un altro vicino di casa.
Ancora, un’altra vicina di casa avrebbe riferito che alcuni mesi fa erano intervenuti i carabinieri perché il rapper aveva picchiato la sorella.
Chi è e cosa si sa di Moussa Sangare
Moussa Sangare è nato a Milano da una famiglia di origine africana. Il 31enne viveva a Suisio, un paese della Bergamasca, distante appena pochi chilometri da Terno d’Isola.
Attualmente disoccupato, Sangare non aveva alcun tipo di legame con la vittima, brutalmente accoltellata mentre era di ritorno a casa dopo una delle sue consuete passeggiate serali. Una delle videocamere di sorveglianza, pur non riprendendo il momento dell’omicidio, è riuscita a catturare l’immagine di un uomo in bicicletta che scappava proprio intorno all’ora del delitto.
Nonostante la bassa qualità delle immagini, gli investigatori del comando provinciale di Bergamo, coordinati dal pm Emanuele Marchisio e dalla procuratrice facente funzione Maria Cristina Rota, sono risaliti all’identità del killer. Su di lui pendono “gravi indizi di colpevolezza, elementi probatori del pericolo di reiterazione del reato, di occultamento delle prove, nonché del pericolo di fuga”.