Eboli, figlio uccide il padre al culmine di una lite: la vittima si chiamava Riccardo Santimone
Tragedia nel salernitano: 47enne con problemi psichiatrici uccide il padre, Riccardo Santimone, al culmine di una lite
Ancora un delitto efferato ha sconvolto il sud Italia. Questa volta è avvenuto a Eboli, in Campania, nel quartiere Rione della Pace, dove vivevano sia la vittima che il suo carnefice. A perdere la vita è stato Riccardo Santimone, di 76 anni, ucciso con una singola coltellata che lo ha raggiunto alla gola e che gli è stata inferta, nella serata di ieri, dal figlio Vincenzo, di 47 anni. Indagano i Carabinieri della stazione locale.
È una vera e propria tragedia familiare quella che si è consumata nella serata di ieri, martedì 6 marzo, nel quartiere Rione della Pace di Eboli, cittadina di circa 40mila abitanti situata in Campania, in provincia di Salerno.
Un dramma che arriva a poche ore di distanza da quello che si era verificato il giorno prima a Ischitella, in provincia di Foggia, dove a perdere la vita sotto i colpi di arma da taglio è stato Vincenzo Silvestri, 60enne molto conosciuto in città. A pugnalarlo a morte è stata la sua compagna, la 39enne di origini romene Ana Toader. Al culmine di una lite, probabilmente per gelosia, la donna si sarebbe scagliata contro di lui.
L’uomo che è morto a Eboli ieri sera si chiamava invece Riccardo Santimone e di anni ne aveva 76. A ucciderlo sarebbe stato suo figlio, il 47enne Vincenzo Santimone, con il quale pare che avesse avuto una violenta lite che sarebbe presto sfociata nell’ira omicida.
Il figlio avrebbe impugnato un coltello da cucina e con questo avrebbe colpito il padre con un unico fendente alla gola. Colpo risultato fatale.
Sulla vicenda indagano i Carabinieri della caserma di Eboli, coordinati dal capitano Greta Gentili. Pare, stando a quanto emerso fino ad ora, che il 47enne soffrisse di gravi patologie psichiatriche e la sua posizione è ora al vaglio degli inquirenti. Seguiranno aggiornamenti.