Ecco perché Alessandro Impagnatiello stava cercando di avvelenare Giulia e Thiago

Ecco perché Alessandro Impagnatiello considerava Giulia ed il piccolo Thiago come un ostacolo: lui aveva altri progetti futuri

Stava cercando da mesi di procurare l’aborto ed anche il decesso della compagna Giulia, questo era il piano che Alessandro Impagnatiello aveva in mente. Per lui la donna, ma soprattutto il bimbo erano un ostacolo, alla nuova relazione ed ai progetti futuri.

Alessandro Impagnatiello barman

L’ultima immagine della 29enne incinta è quella del bar. In cui la ragazza si vede abbracciare la collega e nuova frequentazione del fidanzato. Si erano incontrate nel pomeriggio, per far crollare il suo castello di bugie.

Alessandro Impagnatiello stava portando avanti quella relazione da circa un anno. Tuttavia, le sue bugie non avevano affatto funzionato e le due donne, si erano presto rese conto che c’era qualcosa di strano.

Inoltre, il barman 30enne aveva in mente un piano ben preciso. Oltre ad usare il veleno per topi, per cercare di avvelenare Giulia stava usando anche dell’ammoniaca ed il cloroformio.

complice giulia

Dal racconto di Chiara Tramontano agli inquirenti, per lui il bambino che stava per nascere e la compagna erano un grande ostacolo. Questo perché diceva che aveva altri progetti futuri: voleva fare degli investimenti a livello immobiliare e le spese per un altro figlio, per lui erano eccessive.

L’acquisto del cloroformio di Alessandro Impagnatiello

A riportare la notizia delle altre due sostante usate dal 30enne, è il quotidiano La Repubblica. Hanno detto che già da dicembre stava cercando di avvelenare la compagna.

In quello stesso mese, Impagnatiello con una mail falsa intestata ad un certo Andrea Valdi, ha acquistato una confezione di cloroformio. Quando però il corriere è arrivato nella palazzina, ha scoperto che non c’era nessuno con quel nome.

sostanze giulia

Di conseguenza, lo stesso 30enne si è recato nella sede di Gls, a Paderno Dugano a ritirare il pacco. Da quel periodo Giulia mostrava strani sintomi, come se si sentiva drogata. Aveva più volte scritto alla mamma di sentirsi stanca e spossata.

Quando le ha scritto che la confezione di acqua che avevano acquistato aveva uno strano odore, la signora le ha consigliato di gettarla. Così Impagnatiello la sera del 27 maggio, ha deciso di commettere il delitto, provocando il decesso della compagna e del bimbo che portava in grembo, con ben 37 fendenti.