Eitan torna in Italia, giudici respingono il ricordo del nonno

Le parole del nonno dopo la decisione

Eitan torna in Italia. Finalmente il piccolo bambino, unico superstite della strage del Mottarone, dove ha perso tutta la sua famiglia, potrà tornare a vivere dalla zia che a Pavia lo aspetta. Il ricorso del nonno, che lo aveva portato via con l’inganno, rapendo il nipote dopo la decisione dei giudici, è stato infatti respinto. Eitan potrà tornare in Italia.

rapito eitan biran
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Il piccolo Eitan Biran potrà fare rientro nel paese in cui i suoi genitori avevano deciso di farlo crescere. L’unico sopravvissuto della strage della funivia del Mottarone era stato portato via dal nonno Shmuel Peleg. Anche la Corte Suprema israeliana ha stabilito che Eitan deve vivere in Italia.

La famiglia del piccolo che vive in Italia e che ha lottato per riavere il bambino può tirare un sospiro di sollievo. Dopo le prime due sentenze israeliane, anche la Corte Suprema ha detto che Eitan deve tornare dagli zii. Il ricorso del nonno è stato respinto.

Intanto anche Gabriel Alon Abutbul è stato scarcerato, ma con obbligo di firma a Cipro. Il complice del nonno di Eitan, un soldato di un’agenzia di contractor, che lo avrebbe aiutato a portare via il minore, era stato arrestato il 25 novembre su mandato d’arresto internazionale.

Eitan torna in Italia, il commento del nonno che lo aveva rapito

Shmuel Peleg, nonno di Eitan che lo aveva portato via dalla sua casa per farlo crescere con lui in Israele, ha commentato la sentenza della Corte Suprema del suo paese con parole che sicuramente faranno ancora discutere.

zia eitan biran
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Lo stato di Israele ha rinunciato oggi ad un bambino ebreo, suo cittadino indifeso senza che la sua voce venisse ascoltata, per farlo vivere in terra straniera lontano dalle sue radici, dalla sua famiglia amata, da dove sono sepolti i suoi genitori e suo fratello minore.

Poi ha aggiunto:

Continueremo a combattere con ogni modo legale per riportalo in Israele. Facciamo appello alle autorità italiane per riesaminare l’affidamento.