Elena Cecchettin e l’ultimo straziante addio alla sorella Giulia
Durante la funzione a Saonara, Elena Cecchettin si è ritagliata un momento per salutare per l'ultima volta, e a modo suo, la sua Giulia
Dopo la prima funzione a Padova, i familiari e le persone più vicine alla famiglia di Giulia si sono ritrovate nella chiesa di Saonara per una ulteriore celebrazione, sta volta privata. Nel corso della stessa messa, Elena Cecchettin ha voluto parlare e ricordare tutti quei singoli momenti che aveva reso sua sorella la persona più importante della sua vita. Gli stessi momenti che ora le mancheranno come l’aria.
Oggi è stato il giorno più duro per chi amava e amerà per sempre Giulia, la 22enne uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta lo scorso 11 novembre. Oggi, infatti, si sono celebrati i suoi funerali.
Alle prime ore del mattino, sempre più persone hanno iniziato letteralmente a riempire la Basilica di Santa Giustina a Padova e tutta la piazza antistante, dove erano stati montati dei maxi schermi appositi.
Una celebrazione straziante, ovviamente. Come straziante è il dolore di chi la conosceva bene, di chi aveva la fortuna di amarla e vederla tutti i giorni.
Terminata la messa, il feretro ha lasciato Padova alla volta di Saonara, il paese originario della famiglia Cecchettin, dove i familiari e gli amici più stretti hanno potuto raccogliersi in un momento di preghiera più riservato, privato. Anche se poi, alla fine, i presenti all’esterno della piccola chiesa sono stati comunque tantissimi.
Le parole di Elena Cecchettin
In questi giorni soprattutto una persona ha fatto in modo che la vicenda di Giulia rimanesse impressa nella mente di tutti, sua sorella Elena Cecchettin.
Oggi, al contrario di quanto fatto fino ad oggi, piuttosto che “fare rumore“, ha preferito raccontare tutti quei dettagli, tutte quelle sfaccettature del carattere che rendevano Giulia davvero speciale. Di seguito le sue parole, riportate da Fanpage.it:
Era la persona migliore che ho mai conosciuto, era la mia sorellina ma era anche la mia sorella maggiore. Mi dava sempre ottimi consigli, che spesso non erano quelli che volevo sentirmi dire, ma lei era onesta.
Giulia era quella ragazza alla quale non era difficile fare regali, perché qualsiasi cosa vagamente buffa o carina la faceva andare in visibilio. Collezionava scatole di latta solo per riempirle con altre scatole. Non buttava via mai niente, neanche le cose rotte o rovinate.
Elena ha poi ricordato di come a Giulia non piacesse decidere, anche se si trattasse semplicemente del gusto del gelato o della pizza. Oppure della sua paura delle cimici.
Le notti d’estate andavamo in un parchetto vicino casa e restavamo là a guardare le stelle, ci sedevamo in una cesta di viti che forse era troppo grande per noi, ma a noi andava bene così. Ora, Giulia, in quella cesta io ci sto comoda ma non è più bello senza di te, perché guardo il cielo e ti vedo tra le stelle. Prima o poi ci rivedremo, te lo prometto. Ma fino a quel momento continuerai a essere il mio angelo custode.