“Entrava in casa sua con tanto di chiavi”. Il racconto dei vicini di Marta Di Nardo
Tutti conoscevano il vicino di casa di Marta DI Nardo, è stato visto entrare ed uscire dal suo appartamento con tanto di chiavi
Marta Di Nardo, la donna 60enne scomparsa dal 4 ottobre, è stata ritrovata senza vita nella casa del vicino, a Milano, dopo quasi 20 giorni. Domenico Livrieri, 46enne pregiudicato e tossicodipendente, è stato arrestato e ascoltato dagli inquirenti.
I primi a sospettare dell’uomo sono stati proprio gli altri vicini. Diverse volte, dopo la sparizione di Marta Di Nardo, era stato visto entrare ed uscire dal suo appartamento con tanto di chiavi. Non è chiaro quale fosse il rapporto tra i due, l’uomo ha confessato di aver messo fine alla vita della sua vicina per il suo bancomat.
Il corpo della 60enne scomparsa non ha mai lasciato il palazzo, era stato il figlio a lanciare l’allarme, perché non riusciva più a contattare telefonicamente la madre. Gli uomini dei Carabinieri hanno subito avviato le ricerche e, dopo i sospetti, hanno perlustrato la casa del vicino. Poi, la straziante scoperta nel controsoffitto di Domenico Livrieri.
Aveva proprio le chiavi, è entrato ed uscito almeno due o tre volte. Una mattina è sceso da casa di Marta con una valigia grande, rossa.
La confessione del vicino di Marta Di Nardo
Dopo il fermo, l’accusato ha confessato il delitto, dichiarando di aver accoltellato al collo Marta Di Nardo per i suoi soldi:
L’ho accoltellata al collo per il bancomat. Mi dispiace, non volevo ucciderla.
Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la dinamica dei fatti, per capire cosa sia precisamente accaduto nelle due abitazioni. E anche per capire quale fosse il rapporto tra Marta e Domenico. Entrambi, secondo quanto emerso, erano in cura al centro psichiatrico. La donna aveva dipendenze di gioco, mentre l’uomo problemi di tossicodipendenza.
Chi conosceva la 60enne, ha raccontato che la sua pensione le durava appena 10 giorni, tra gratta e vinci, macchinette e sigarette. Era solita poi girare per il quartiere a chiedere qualche monetina.
Il 46enne è invece un pregiudicato con passate accuse di furto, violenza, rapina e sequestro, spesso controllato dagli agenti dei Carabinieri. Tutti sapevano che persona fosse e subito i primi sospetti si sono concentrati su di lui.