“Era tutto tranquillo, poi le urla” il drammatico racconto dell’attacco dello squalo in Egitto dove ha perso la cita Gianluca Di Gioia
Un attacco di uno squalo nel Mar Rosso colpisce due italiani, causando la morte di Gianluca Di Gioia e ferendo gravemente Peppino Fappani, soccorso da un centro immersioni nelle vicinanze.
Un tragico episodio si è verificato nel Mar Rosso, dove due italiani sono stati attaccati da uno squalo. Gli operatori di un centro immersioni, presenti nella zona, sono stati i primi a intervenire per prestare soccorso. Peppino Fappani è stato salvato, mentre Gianluca Di Gioia ha perso la vita a seguito dell’attacco.
Il racconto dell’attacco nel Mar Rosso
La giornata stava procedendo serenamente, con condizioni di mare favorevoli, quando all’improvviso si sono udite delle urla. Il gestore di un centro immersioni egiziano ha descritto il momento in cui lo squalo ha attaccato i due italiani. L’incidente è avvenuto al largo di Marsa Alam, dove Gianluca Di Gioia è stato ucciso e Peppino Fappani è rimasto ferito. Secondo le testimonianze, i due uomini si trovavano in acqua, equipaggiati con maschera e pinne, per esplorare la barriera corallina.
Un testimone ha riferito che, nonostante non fosse presente, aveva ricevuto notizie dai suoi colleghi che stavano operando con altri turisti in quella zona. Subito dopo l’attacco, alcuni membri dell’equipaggio di un gommone sono accorsi in soccorso dei due uomini, salvando Fappani, che è stato issato a bordo ferito. L’intervento è stato catturato in un video registrato da un altro turista.
Il salvataggio e le conseguenze
Nel video, si osserva l’imbarcazione avvicinarsi a Fappani, mentre gli occupanti lo recuperano. Fappani aveva tentato di nuotare verso Di Gioia, che si trovava a breve distanza, ma non si era reso conto immediatamente della presenza dello squalo. Purtroppo, anche lui è stato aggredito, riportando ferite a braccia e gambe. Gli operatori del gommone hanno successivamente estratto anche Gianluca Di Gioia dall’acqua, ma per lui non c’era più nulla da fare, essendo già in condizioni critiche.
Fappani è stato trasportato a riva e successivamente ricoverato in ospedale per le cure necessarie. Il gestore del diving center ha spiegato che il luogo in cui è avvenuto l’incidente è facilmente accessibile tramite un pontile appositamente creato per facilitare i tuffi oltre la barriera corallina. È emerso che i due uomini si trovavano in una zona considerata balneabile, contrariamente a quanto affermato dalle autorità egiziane.
Le dichiarazioni della famiglia
La figlia di Fappani ha voluto difendere l’esperienza del padre, sottolineando che è un sub esperto e che per anni ha praticato immersioni nel Mar Rosso, ora dedicandosi principalmente allo snorkeling. Ha affermato che il padre si trovava in una zona sicura e che seguiva quotidianamente il suo percorso sulla barriera corallina. La famiglia ha espresso preoccupazione per le dichiarazioni delle autorità egiziane, ritenendo che non riflettano la verità riguardo alle circostanze dell’attacco.
Questo tragico evento ha sollevato interrogativi sulla sicurezza delle attività subacquee nella regione e sulla protezione dei turisti in mare, richiamando l’attenzione sulle misure di sicurezza necessarie per prevenire incidenti simili in futuro.