Fabio Ridolfi ha lanciato un appello disperato allo Stato Italiano: “Aiutami a mettere fine alla mia vita”
Il suicidio assistito è tutto ciò che Fabio Ridolfi chiede allo Stato Italiano, dopo 18 lunghi anni di atroci sofferenze
Dopo 18 anni di atroci sofferenze, Fabio Ridolfi ha lanciato un appello disperato, con l’aiuto di un’associazione, allo Stato Italiano. Quando aveva soltanto 28 anni, l’uomo è stato colpito da una tetraparesi da rottura dell’arteria basilare e la sua vita è stata completamente stravolta.
Per i successivi 18 anni, Fabio Ridolfi ha vissuto senza la possibilità di parlare e muoversi. Oggi vuole mettere fine alle sue sofferenze ed ha lanciato un appello allo Stato Italiano. L’uomo di Fermignano, comune in provincia di Pesaro Urbino, vuole morire attraverso il suicidio assistito.
Attraverso l’unico dispositivo che gli permette di comunicare, dal suo letto d’ospedale e con l’aiuto dell’Associazione Cascioni, il paziente ha inviato un messaggio pubblico.
L’appello di Fabio Ridolfi
Gentile Stato Italiano, da 18 anni sono ridotto così. Ogni giorno la mia condizione diventa sempre più insostenibile. Aiutami a morire.
Nessuna risposta dall’Asur
La famiglia dell’uomo si è rivolta all’Associazione Cascioni, che oggi li sta aiutando, dopo che lo stesso Fabio ha inoltrato una richiesta all’Azienda Sanitaria Unica Regionale Marche, che ha avviato tutte le verifiche della sua situazione, ma dalla quale non ha mai ricevuto una risposta. Nonostante sia stato anche sottoposto a tutte le visite di controllo, dal 15 marzo non ha ricevuto nessun contatto, nemmeno dopo che la relazione medica ha raggiunto il Comitato Etico.
Ha scelto di cercare aiuto in Italia, seguendo strade legali. Vuole mettere fine alle sue sofferenze in modo dignitoso. Da qui, la speranza che il suo appello pubblico, possa aiutarlo a raggiungere il suo desiderio.
L’avvocato dell’associazione che lo sta aiutando, ha spiegato che il suicidio assistito è un diritto del paziente e che questo ritardo di risposta da parte dell’Azienda Sanitaria Unica Regionale Marche, sta comportando altre sofferenze a Fabio. Sofferenze che vanno avanti da 18 lunghi anni e che hanno portato la sua vita allo stremo.
Fabio Ridolfi non può più parlare, riesce a farsi capire soltanto grazie ad un dispositivo che gli permette di comunicare con gli occhi.