Famiglia travolta da un’auto: cosa è emerso su questo grave incidente
Famiglia travolta da un'auto, cosa sappiamo sull'incidente che ha portato alla morte di Maria Grazia, Marco e del piccolo Mattia
Sono in corso tutte le indagini per l’incidente che ha visto coinvolta una famiglia e purtroppo tre di loro, non ce l’hanno fatta a sopravvivere. Una donna di 30 anni tedesca, ora si trova in arresto, poiché dai controlli del caso andava ad una velocità molto elevata rispetto al limite previsto.
Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e l’ipotesi più plausibile è che Angelika Hutter era alla guida e si è distratta per usare il cellulare.
Era il tardo pomeriggio di giovedì 6 giugno. La famiglia comporta, da padre, madre, due bambini ed i nonni materni, stavano passeggiando su un marciapiede in via Udine, nel comune di Santo Stefano di Cadore.
Quando all’improvviso quella donna li ha travolti alle spalle, senza dare loro possibilità di fuggire. Il padre e la nonna materna nello scontro sono arrivati a diversi metri di distanza dal luogo dell’impatto ed infatti, nonostante i tentativi dei medici non hanno potuto far altro che constatare i decessi.
Il bimbo di 2 anni che invece era nel suo passeggino, ha perso la vita poco dopo l’arrivo in ospedale. Il nonno è ricoverato e sotto shock, con lui anche la mamma ed il figlio maggiore della famiglia si trova in nosocomio, ma per ora nessuno di loro risulta essere in pericolo.
Famiglia investita: cosa è emerso sulla donna alla guida
Angelika Hutter questo è il nome della 30enne alla guida dell’Audi. I presenti hanno raccontato che dopo il sinistro, inveiva contro i corpi delle vittime e che sembrava essere una sbandata.
Gli agenti dopo il suo trasporto in ospedale, vista la gravità dell’accaduto, l’hanno sottoposta agli esami di rito. Però dai primi risultati era negativa ad alcol ed a sostanze stupefacenti. Si ipotizza che la velocità del veicolo era di circa 70 km/h, in un tratto in cui il limite è di 50.
All’interno dell’auto hanno trovato una vera e propria discarica. C’erano vestiti a terra, coperte ed anche bottiglie vuote. Nel suo primo interrogatorio ha detto di essere in Italia, per fare un giro. Però fino ad oggi non ha mostrato segni di pentimento per le tre vite spezzate.
I famigliari di Maria Grazia, Marco e del piccolo Mattia ora chiedono che sia fatta giustizia. Sperano solo che quella donna ora in arresto, possa avere una condanna giusta per quello che ha fatto.