Fase 2, la denuncia di Codacons sull’aumento dei prezzi
Fase 2, Codacons denuncia l'aumento dei prezzi di bar e parrucchieri: ecco le loro parole a riguardo
Con la nuova Fase 2, che è stata avviata lo scorso lunedì 18 maggio, è arrivata anche un nuovo fenomeno, cioè quello dell’aumento dei prezzi. Nelle ultime ore, proprio Codacons, ha denunciato cosa sta accadendo e soprattutto dove sono stati registrati i rincari.
L’emergenza Coronavirus si è ormai diffusa in tutto il mondo, per il numero elevato di contagi e decessi. Per questo il Governo è stato costretto a chiudere tutto per diverse settimane.
Nelle ultime ore, sono state registrate moltissime segnalazioni, da parte di diversi utenti, sull’aumento dei prezzi, soprattutto di bar e ristoranti. Infatti, Codacons, su questo argomento, ha dichiarato:
“Stiamo ricevendo decine di segnalazioni sull’incremento dei listini. In testa alla classifica dei rincari ci sono i bar, con molti esercenti che hanno ritoccato al rialzo il prezzo di caffè e cappuccino.
Per esempio, al centro di Milano, dove il prezzo medio di un espresso è di 1,30 euro, si arriva fino a due euro. A Roma, sono arrivati da 1,10 euro a 1,50 euro. Mentre a Firenze sono arrivati da 1,40 euro a 1,70 euro.
Anche i parrucchieri, in base alle segnalazioni, hanno aumentato i listini, con rincari per shampoo, messa in piega, taglio ed altri trattamenti. In base ai costi medi nelle grandi città, il prezzo di un taglio passa da una media di 20 euro a 25 euro. Con l’aumento quasi del 25%, ma ci sono punte che arrivano anche al più 66%, dove secondo una segnalazione a Milano il taglio donna in un salone è passato da 15 euro a 25.
Il presidente Carlo Rienzi, ha concluso la denuncia, dicendo: “É un vero e proprio scandalo che commercianti ed esercenti scarichino i mancati guadagni ed i maggiori costi legati al Coronavirus sui i consumatori finali.
Siamo pronti a denunciare in Procura qualsiasi speculazione sui prezzi a danno dei cittadini ed invitiamo gli italiani a segnalare al Codacons i rincari dei listini dei bar, ristoranti, parrucchieri ed esercizi vari!”
Ci saranno ulteriori aggiornamenti su questa vicenda.
Fonte: La Stampa