Filippo Turetta è atterrato in Italia: come è apparso il 22enne
Silenzioso e totalmente disinteressato a ciò che gli succedeva intorno: come è apparso Filippo Turetta dopo essere atterrato in Italia
Con un leggero anticipo rispetto all’orario inizialmente concordato, il Falcon900, l’aereo dell’Aeronautica militare partito da Francoforte in mattinata, è atterrato all’aeroporto Marco Polo Tessera di Venezia. A bordo, insieme al personale dello Scip, Filippo Turetta, che ora verrà assicurato alla giustizia italiana. Come è apparso il giovane.
Partito come previsto alle 10:45 di questa mattina dall’aeroporto tedesco di Francoforte, l’aereo dell’Aeronautica Militare italiana Falcon 900, con a bordo Filippo Turetta, è atterrato all’aeroporto di Venezia intorno alle 11:30. Con un leggero anticipo rispetto alla tabella di marcia, dovuto, come riportato, dal vento favorevole incontrato dal velivolo.
Subito dopo esser sceso dall’aereo, il 22enne è stato trasportato negli uffici della polizia aeroportuale, dove verosimilmente gli è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare, redatta nei giorni scorsi dal gip di Venezia Benedetta Vitolo.
Successivamente saranno i Carabinieri e prenderlo in carico e con mezzi su gomma lo trasporteranno al carcere Montorio di Verona, dove sarà rinchiuso in attesa di essere sottoposto all’interrogatorio di convalida.
Nella casa circondariale di Verona, Turetta verrà prima sottoposto ad una breve visita medica, dopodiché sarà sistemato in una cella nel reparto ‘protetti’. Un locale scarno di 2 metri per 3, dove sarà isolato e sorvegliato a vista 24 ore su 24. Questo per evitare che possa compiere gesti autolesivi.
Come è apparso Filippo Turetta
Tutte le operazioni all’interno dell’aeroporto veneziano sono state svolte in maniera del tutto riservata. Chi ha avuto modo di vederlo racconta che l’assassino di Giulia Cecchettin è apparso “Silenzioso, rassegnato e dimesso, completamente disinteressato a quello che gli stava accadendo intorno“.
Barba incolta, tuta e scarpe da ginnastica, è stato scortato sul volo dagli agenti dello Scip, ai quali pare che non abbia fatto alcun riferimento su quanto accaduto nei giorni scorsi.
Non è chiaro ancora quando, ma i primi a poterlo incontrare saranno i suoi legali difensori, gli avvocati Giovanni Caruso ed Emanuele Compagno.
Per quanto riguarda i genitori, si suppone che possa incontrarli solo dopo che venga emessa la regolare autorizzazione affinché la madre e il padre dell’imputato possano varcare le soglie del carcere.
Da quanto si apprende, ciò dovrebbe avvenire solo successivamente all’interrogatorio di garanzia da parte del giudice, che teoricamente dovrebbe svolgersi all’inizio della prossima settimana.
Seguiranno aggiornamenti.