Filippo Turetta e il girovagare a Fossò: 10 minuti in cui Giulia era ancora viva
Dopo la prima aggressione, Filippo Turetta ha girovagato per 10 minuti a Fossò: lui credeva che Giulia fosse morta, lei ha tentato di fuggire
È una ricostruzione che mette i brividi, quella fatta dagli inquirenti, dopo essere entrati in possesso di un video registrato a Fossò la notte dell’11 novembre. Nelle immagini si vede l’auto di Filippo Turetta vagare senza meta per almeno 10 minuti. Ma cosa è successo in quei minuti? L’idea degli investigatori.
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Nella giornata di ieri è stata resa nota l’ordinanza di custodia cautelare per Filippo Turetta, redatta dal gip di Venezia Benedetta Vitolo.
Nella suddetta, quanto fatto dal 22enne viene definito inumano e gravissimo, e viene ricostruita la dinamica di quella terribile notte in cui Giulia Cecchettin ha perso la vita per mano dell’ex fidanzato.
Nelle scorse ore è emerso un nuovo video, registrato dalle telecamere di video sorveglianza della zona industriale di Fossò, dove è avvenuta la seconda fase dell’aggressione, quella in cui molto probabilmente il cuore di Giulia si è fermato per sempre.
Filippo Turetta e quei 10 minuti a vagare senza meta
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Dopo averla aggredita una prima volta a poche centinaia di metri da casa e averla caricata nella sua auto, Filippo Turetta, ricostruiscono gli inquirenti, era probabilmente convinto che Giulia fosse già morta.
A quel punto, come noto, la Punto Nera si è diretta verso Fossò. Lì, dalle nuove immagini arrivate all’attenzione degli investigatori, risulterebbe che l’auto avrebbe vagato per 10 minuti, a bassa velocità, senza meta.
In quel periodo di tempo, secondo gli inquirenti, è possibile che Giulia fosse ancora in vita. E che addirittura fingesse di essere morta, per poi tentare di fuggire.
Ciò sarebbe avvenuto nel parcheggio della Manufactures Dior Srl, come ripreso dalle telecamere. Filippo avrebbe però raggiunto Giulia e lì l’avrebbe finita.
Si crede che quel girovagare di Filippo fosse teso ad individuare un posto sicuro dove poter abbandonare il corpo di Giulia.
Accettata l’estradizione del 22enne
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Successivamente Turetta avrebbe di nuovo caricato in auto la sua ex fidanzata e sarebbe fuggito prima verso il lago di Barcis, dove ha scaricato il cadavere, e poi verso l’Austria e la Germania, dove è stato arrestato 7 giorni dopo.
Nelle ultime ore è arrivata la notizia dell’accettazione da parte delle autorità tedesche della richiesta di estradizione di Filippo Turetta, che quindi nei prossimi giorni tornerà in Italia.